mercoledì 15 luglio 2015

Pasta fredda con tonno e pomodori...

La pasta fredda al tonno e pomodorini è un classico intramontabile ma che riserva sempre una piacevole sorpresa con il suo sapore unico ed equilibrato! Con pochi ingredienti segreti avrete una pasta fredda unica a cui non potrete resistere!

Ecco gli ingredienti e il procedimento per portare sulle vostre tavole un primo piatto gustoso ma soprattutto facile da preparare!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 300 gr. fusilli bucatini
  • 15-20 pomodori piccadilly
  • 2-3 scatolette di tonno
  • 2 cucchiai di capperi
  • 4 cucchiai di olive nere denocciolate
  • basilico fresco (menta, timo, maggiorana)
  • 1 spicchio d’aglio
  • olio 
  • sale 
  • pepe


Procedimento

Lavate i pomodori, privateli dei semi in eccesso e tagliateli a pezzetti. Scolate le olive del liquido e tagliatele a rondelle. Private il tonno dell’'olio di conservazione e aggiungetelo al resto. E' possibile utilizzare anche il tonno al naturale.

Aggiungete i capperi precedentemente dissalati in acqua tiepida, delle foglie di basilico spezzettate, 1 spicchio d’'aglio intero e dell’'olio d'oliva e mescolate. Se lo ritenete opportuno aggiustate di sale.

Cucinate la pasta e quando sarà cotta scolatela e sciacquatela sotto l’'acqua fredda in maniera tale da bloccarne la cottura.

Unite il condimento alla pasta, ricoprite infine la casseruola, con una pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per alcuni minuti.

Adesso sarà possibile gustare il piatto di pasta fredda con tonno e pomodoro, assaporando il gusto della cucina mediterranea!

martedì 14 luglio 2015

Le regole della corretta alimentazione in estate...

Non è facile seguire una corretta alimentazione in estate. Spesso si tende a consumare solo prodotti freschi, abbuffandosi di gelati e ghiaccioli. È bene prima di tutto impostare un regime un po’ meno calorico (circa 300 in meno) per evitare che il corpo sia troppo appesantito. 


Anche se le regole fondamentali della corretta alimentazione sono le stesse durante tutto l'anno (variare gli alimenti, equilibrio nei nutrienti, limitare il consumo di grassi...), in estate è importante introdurre più fibra, acqua, vitamine e sali minerali. 

Bisogna favorire la frutta e la verdura. La regola base è di mangiarne cinque porzioni al giorno. Direi che questi sono consigli molto semplici da seguire: con il caldo, un cambio di questo genere nella dieta è abbastanza naturale.

Amanti della carne dateci un taglio. Si consiglia di ridurre il consumo di grassi e carni in generale, l’organismo per digerire questi prodotti dovrebbe produrre troppo calore e causare un affaticamento esagerato. È preferibile mangiare pesce, magari cucinato in modo leggero, come alla griglia o al forno. Una dieta equilibrata, infatti, deve comprendere anche il consumo di pesce. È un alimento fondamentale per la salute e anche per la linea. 

Ma quanto bisogna mangiarne? Il consiglio degli esperti è cinque porzioni la settimana se è bollito, cotto al forno o alla griglia. La frittura dovrebbe, invece, essere evitata. I pesci da preferire sono salmone, sgombro e pesce azzurro. Tra l’altro sono anche i meno costosi: non male per unire una dieta esemplare a un portafoglio spesso in difficoltà.

Bisogna ricordare che non tutte le varietà di pesce sono uguali e che la cottura cambia moltissimo il risultato finale. Quella più leggera e adatta anche ai bambini, è la cottura al vapore. Inoltre, se siete interessati a ridurre i problemi cardiaci, preferite salmone e pesce azzurro a merluzzo, sogliola e orata.

lunedì 13 luglio 2015

Pesce e colesterolo: scopriamo cosa fa bene alla dieta!

Ci siamo già occupati del delle proprietà benefiche del pesce, ma oggi volevamo concentrarci sul legame tra pesce e colesterolo. Dal punto di vista nutrizionale il pesce è un ottimo alimento, in generale infatti presenta molte proprietà nutritive, è ricco di proteine nobili, lipidi e vitamina A e D ed è povero di colesterolo.

In particolare, i cosiddetti acidi grassi Omega 3 e Omega 6 sono in grado di:
  • Aumentare la frazione positiva del colesterolo, nota ai più come "colesterolo buono" (HDL);
  • Diminuire i livelli plasmatici di trigliceridi;
  • Ridurre la pressione sanguigna;
  • Ridurre i livelli d'infiammazione sistemica;
  • Prevenire le coronaropatie grazie all'azione arterio-protettiva sulle placche aterosclerotiche.

Ovviamente la concentrazione di colesterolo nel pesce varia da specie a specie, ma si può riassumere che in generale il contenuto di colesterolo nel pesce si aggira tra i 60 mg per 100 gr, ad eccezion fatta per pesci particolarmente grassi come sgombri, cozze e gamberi.

Quindi come deve regolarsi una persona con problemi di colesterolo alto e cosa deve introdurre nella sua dieta?
I prodotti della pesca che popolano le acque fredde dei mari del nord sono più ricchi di acidi grassi polinsaturi in quanto, grazie alla loro struttura chimica, questi lipidi rimangono liquidi anche a basse temperature; il pesce che contiene in assoluto le maggiori quantità di lipidi essenziali è il salmone, seguito da tutto il pesce azzurro.

In definitiva, per mantenere un buon equilibrio di colesterolo nel sangue, oltre a prediligere carni e formaggi "magri", è necessario aumentare l'introduzione di Omega3 prediligendo le qualità di "pesce azzurro" con maggior apporto di grassi... 

giovedì 9 luglio 2015

Limoni ripieni di crema al tonno: un antipasto originale!

Colorati e solari, facili e veloci da preparare: sono i limoni ripieni di crema al tonno.

Un antipasto di pesce destinato ad avere successo, il suo aspetto originale unito al gusto delicato colpiscono i sensi e rendono allegra la tavola. Inoltre occorrono solo 30 minuti per prepararlo!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 4 limoni, preferibilmente grossi
  • 160 g di tonno sott’olio sgocciolato
  • 50 g di olive nere snocciolate
  • 100 g di maionese
  • 1 cucchiaio di erba cipollina tritata
  • sale e pepe macinato
  • 15 g di capperi sott’aceto
  • 2 cucchiai di succo di limone
  • 3 uova sode
  • 1 tuorlo d’uovo sodo
  • qualche filo di erba cipollina

Procedimento

Dopo aver reso sode le uova, raffreddatele e sgusciatele, poi tritatene solo 3.

Tagliate le estremità di un limone: alla base, leggermente, quanto basta per farlo stare in piedi e dalla parte opposta, come se doveste creare un cappello. Aiutandovi con uno scavino raccogliete il succo e la polpa del limone. Procedete allo stesso modo per tutti e 4 i limoni.

Mettete in una ciotola: maionese, tonno sgocciolato e sbriciolato, capperi, olive tritate, uova tritate, erba cipollina, un pizzico di sale e pepe macinato. Amalgamante bene gli ingredienti e riempite con la crema che otterrete i 4 limoni scavati.

Procuratevi uno schiaccia aglio e inseritevi mezzo tuorlo d’uovo sodo, premete e ricavatene delle striscioline sottili che disporrete sulla sommità dei limoni.

Servite i limoni su un piatto di portata guarnito con le striscioline di uovo sodo ed erba cipollina. Il successo sarà garantito!

martedì 7 luglio 2015

Pesce e birra: un abbinamento tutto da scoprire...

Se si pensa agli abbinamenti tra pesce e bevande, la prima cosa che viene in mente è sicuramente un buon calice di vino bianco. Meno spesso si pensa al vino rosso, figuriamoci alla birra. E invece quest’ultimo si rivela sempre di più un abbinamento tutto da sperimentare.


Le tradizioni gastronomiche dei Paesi nordici ci insegnano che la birra può rappresentare un ottimo accompagnamento per pesci, crostacei e frutti di mare. Infatti, nella tradizione belga, dove le cozze rappresentano una vera e propria istituzione, la birra accompagna le varie ricette in abbinamenti deliziosi, in cui l’alcolicità e la struttura seguono di pari passo la complessità delle preparazioni. Nella cultura anglosassone, invece, è la ricerca dei contrasti che spiega la tradizione di servire i crostacei con birre corpose e alcoliche, creando un connubio originale e intrigante.

In Italia l'abbinamento pesce e birra non è ancora molto diffuso, forse anche perché non è ancora del tutto sdoganata l'idea che la birra, bevanda popolare per eccellenza, si possa servire insieme a dentici, ostriche e scampi, dall'allure decisamente più nobile e sofisticato, senza incorrere in una caduta di stile. Invece, seguendo ovviamente alcune accortezze, non è poi così difficile.

Tra le birre chiare a bassa fermentazione, dal gusto mediamente amaro, troviamo le birre Lager da abbinare con piatti dalle cotture delicate come la spigola bollita, l'orata al forno, il rombo in crosta di sale o con la zuppa di pesce leggera e con poco aglio; oppure le Pils, leggermente più corpose, trova un matrimonio perfetto con la leggerezza aerea, ma molto grassa e calorica, della frittura mista di paranza o di quella di soli calamari e gamberi. 
La birra Pale Ale, ad alta fermentazione e con un buona buona aromaticità, si presta ad accompagnare sautè di molluschi, calamari in guazzetto e polpo con le patate.

Le Bock doppiomalto, a gradazione elevata, sono bevande dense e corpose da servire con piatti dal gusto deciso come crostacei o pesci grassi alla brace, ma anche baccalà alla vicentina o fritto in pastella. Troviamo poi le Gose, preparate con l'aggiunta di sale e spezie, che creano un inedito contrasto con preparazioni di pesce crudo. Infine, con pesci più grassi come trota e salmone si può servire una Weiss, rinfrescante e digestiva con un gusto piacevolmente asprigno.

Sushi e sashimi: tra verità e credenze!

Sushi e Sashimi sono pietanze tipicamente orientali diffusissime ormai nelle abitudini alimentari degli italiani: oltre ad essere gustosi e leggeri, rappresentano una sana e validissima alternativa per gustare il pesce.
I ristoranti giapponesi che li propongono abbondano ormai sia nelle grandi metropoli che nelle piccole cittadine e gli estimatori nostrani di sushi e sashimi sono molti, tant’è che viene presentato in molteplici occasioni: dall’antipasto alla cena, passando per l’aperitivo.

Ma qual è l’origine di questo piatto
Contrariamente a quanto si pensa sushi e sashimi nascono in Cina e non in Giappone. Anche i meno esperti sapranno che, attorno a sushi e sashimi, ruotano il Wasabi, lo zenzero e la salsa di soia

Il Wasabi a cui siamo abituati noi occidentali è molto diverso da quello orientale, chiamato Hon Wasabi. Se il wasabi nostrano viene prodotto dalla radice di rafano a cui si aggiunge un po’ di colorante verde, l’originale si ottiene dalla lavorazione della Vasaia Japonica, una piantina rara e difficilissima da coltivare e, di conseguenza, molto costosa.

A sushi e sashimi viene tradizionalmente associata la salsa di soia. Tradizionalmente veniva ricavata da tre ingredienti semplicissimi ovvero semi di soia, acqua e sale, lasciati fermentare per mesi con particolari muffe. Attualmente, i ritmi di produzione sono talmente frenetici da aver modificato completamente il ciclo produttivo della salsa di soia: oggi è prodotta in pochi giorni con soia idrolizzata.

A chiudere il cerchio c’è poi lo zenzero, o gari in Giapponese. Lo zenzero non è amatissimo dagli italiani per il suo gusto particolare e deciso e le sue funzioni sono ancora poco chiare nel mondo occidentale. Nel mondo orientale lo zenzero viene utilizzato per pulire la bocca e prepararla a gustare una diversa tipologia di pesce.

Gli estimatori di sushi e sashimi consigliano, inoltre, di gustare il pesce partendo dal più delicato, fino ad arrivare a quello dal gusto più deciso.

lunedì 6 luglio 2015

Insalata di mare con calamari, gamberi, scampi e polpo...

La tua estate non può iniziare bene senza dei magnifici piatti freddi, quindi una bella insalata di mare ricca di calamari, gamberi, scampi e polpo è proprio quello che ci vuole! 
Una ricetta a dir poco perfetta per le calde giornate a venire.

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 300 g di calamari
  • 200 g di gamberi
  • 1 polpo pulito
  • 8 scampi
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota, 1 cipolla
  • 1 limone
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 mazzetto di prezzemolo
  • olio extravergine di oliva
  • 1 peperoncino
  • sale e pepe

Preparazione


Come prima cosa pulire i calamari eliminando la pellicina nera e le interiora, poi lavarli con acqua corrente e tagliali ad anelli.

Eliminare il guscio dai gamberi e dagli scampi e far bollire una pentola piena di acqua con 1/2 limone, un mazzetto di prezzemolo, 1 carota, 1 costa di sedano, 1 cipolla, 2 grani di pepe e sale. Quando l'acqua bolle immergete gamberi, scampi e calamari tutti insieme, oppure separatamente prima l’uno e poi l’altro e fai bollire qualche minuto. Una volta cotti metterli da parte su un piatto da portata.

Ora cuocere il polpo precedentemente pulito dalle interiora, quindi tenendo il polpo dalla testa, immergere solamente i tentacoli nell’acqua bollente per 3 o 4 volte, affinché i tentacoli si arriccino e si ammorbidiscano. Ora immergere completamente tutto il polpo e lasciarlo bollire per 40 minuti, coprendo con un coperchio la pentola (il polpo dovrà bollire 20 minuti per ogni 500g di peso).

Nel frattempo preparare il condimento per l’insalata di mare: sbucciare l’aglio e tritarlo finemente e in una ciotola mettere il succo di 1/2 limone, l’olio, l’aglio, il peperoncino e il prezzemolo tritati.

Una volta che il polpo sarà cotto tagliarlo a pezzetti e aggiungerlo al pesce cotto in precedenza; aromatizza il tutto con il condimento preparato.

A questo punto sistema un letto di lattuga o del radicchio, con dei pomodorini, qualche pezzetto di sedano e di carota e sistemaci sopra l’insalata di mare. Metti l’insalata di mare in frigo per almeno 3 ore per farla insaporire bene bene.

venerdì 3 luglio 2015

10 pesci per la tua salute...

In questo blog abbiamo ribadito più volte il legame tra pesce e salute e come il pesce aiuti a mantenerci in forma, sia in fasi specifiche della nostra vita, come l’infanzia, la vecchiaia, la gravidanza, che nella vita di tutti i giorni, per la prevenzione di malattie, lo studio e lo sport.

Tutto il pesce fa bene, indistintamente, e l’importante in una dieta ben equilibrata è variare, ma ci sono 10 pesci che in assoluto non possono mancare nei vostri piatti:

La sogliola, povera di calorie e facilmente digeribile viene consigliata;

La platessa, leggera e dal sapore delicato viene spesso consigliata anche ai bambini più piccoli in fase di svezzamento;

Il merluzzo, con le sue 74 kcal per 100 gr è tra i pesci più dietetici, consigliati quindi per tutti i regimi ipocalorici;

Il nasello, magro e facilmente digeribile, ricco di proteine di buon valore biologico e di sali minerali;

La cernia, ricca di vitamina B1 è un pesce altamente nutritivo;

Il dentice, una vera e propria fonte di sali minerali, fra i quali più noti sono calcio e fosforo e la vitamina A;

Il branzino, è ricco di sali minerali, quali potassio, calcio, fosforo, magnesio e vitamine A e D, ha un buon tenore in proteine e pochi grassi;

La coda di rospo, facile da preparare perchè non contiene tante lische è ricco di vitamina B12;

Il Palombo, come la cervia è un’ottima fonte di vitamina B1, utile a prevenire malattie del fegato e del sistema immunitario;

Il salmone, viene considerato tra i “pesci grassi”, ma proprio per questa sua proprietà è il pesce con la maggiore concentrazione di Omega3.

giovedì 2 luglio 2015

Alla scoperta degli Omega3...

Sempre più spesso quando si parla di pesce si sentono citare i così chiamati Omega3. Molte persone però non sanno che cosa sono, dove si trovano e quali siano i benefici degli stessi. Ecco che allora oggi ci proponiamo di riassumere brevemente qualche informazione andando alla scoperta degli Omega3 a 360 gradi.

Gli Omega3 chimicamente sono acidi grassi polinsaturi, considerati indispensabili per il benessere dell’organismo. Ricordiamo però che il nostro corpo non è in grado di produrli da sè e quindi è necessario assumerli attraverso l’alimentazione.

Innanzitutto però sappiamo che in natura esistono diversi acidi grassi Omega 3. Gli stessi si differenziano in:
  • di origine vegetale, formati da una catena corta, ma poco utili all’organismo umano.
  • provenienti dal mondo marino, costituiti da una lunga catena e chiamati EPA e DHA; sono gli Omega3 indispensabili all’uomo.
Questi ultimi si distinguono in due tipologie; la EE (Esteri Etilici) che derivano da un processo fisico di distillazione molecolare, che serve per ottenere un prodotto puro, concentrato e non contaminato. L’altra tipologia è detta TG(Trigliceridi ricostituiti) e deriva da un procedimento chimico che necessita di una rilavorazione degli acidi grassi che ne compromette la purezza e la qualità. 

Mettendo a confronto le due tipologie vediamo che la EE è di molto superiore all’altra sia per efficacia che per qualità, tanto che gli Omega 3 di tipo TG, essendo considerati non naturali, hanno effetti meno vantaggiosi. Gli EPA e DHA sono incolori come l’acqua, caratteristica importante per determinarne la purezza.

Una volta scoperte le diverse tipologie di questi acidi grassi è bene ricordare quali siano i benefici dettati dall’assunzione degli stessi.

Gli Omega3, infatti, favoriscono il benessere del nostro organismo andando a promuovere una maggior concentrazione, agendo positivamente sull’umoree sulle funzioni cognitive.
Importante è il meccanismo d’azione che viene ad innescarsi all’assunzione degli stessi sul cuore. Questo perchè gli EPA e i DHA hanno la capacità di abbassare i trigliceridi e la pressione del sangue, diminuire l’aggregazione di piastrine, inibire la formazione di placche aterosclerotiche e migliorare la funzione endoteliale. Inoltre, hanno anche azione antiaritmica.

Ma dove troviamo gli Omega3? Questi acidi grassi polinsaturi sono presenti in numerosi alimenti, tra cui alcuni pesci come aringhe, acciughe, trota, pesce spada, salmone e sgombro, ma anche negli olii di origine vegetale come quelli di soia, girasole, lino e olive, nelle noci e nei legumi.

Una breve visita nel mondo degli Omega3 ci ha permesso di approfondirne le caratteristiche e le proprietà, fondamentali per la nostra salute.

mercoledì 1 luglio 2015

Pasta fredda con gamberetti, melone e rucola..

In questi giorni fa davvero caldo quindi cosa c’è di meglio di una fresca ed invitante insalata di pasta a base di gamberi? Un ottima soluzione per rinfrescarsi e restare leggeri senza rinunciare al gusto!

L’accostamento tra gamberi e melone poi, è sorprendentemente azzeccato e rende quest’ottimo piatto freddo un’esplosione di colori rosa e arancio che stimolano ancor di più l’appetito.

Questa insalata di pasta è semplicissima da preparare e si addice moltissimo per essere consumata anche in spiaggia sotto l’ombrellone. Vediamo allora come prepararla!


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • mezzo melone
  • 250 g di mozzarelline
  • 360 g di farfalle o altro tipo di pasta
  • 100 g di rucola
  • 200 g di gamberetti congelati o freschi
  • Olio Extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Preparazione

Facciamo bollire l’acqua e quando è arrivata a temperatura saliamo e mettiamo a cuocere la pasta.

Nel frattempo prepariamo i gamberetti e provvediamo a lessarli se utilizziamo quelli freschi (se invece usiamo quelli congelati la cosa migliore sarebbe quella di lasciarli scongelare in frigo la sera prima).

Tagliamo grossolanamente la rucola e dividiamo in due metà le mozzarelline, poi tagliamo a piccoli dadini anche il melone. Uniamo poi il tutto, compresi i gamberi, in un recipiente e condiamo con abbondante olio extra vergine d’oliva, sale e pepe.

Quando la pasta è pronta la scoliamo e la freddiamo sotto l’acqua corrente. Infine aggiungiamo il condimento e il nostro piatto è pronto!

Un piatto freddo insomma con una semplicità di preparazione estrema ma davvero ottimo ed ideale per le calde giornate estive in cui si ha voglia di restare leggeri!

martedì 30 giugno 2015

Mangiare pesce riduce il rischio di perdita dell'udito...

Tessiamo nuovamente le lodi del pesce, che non fa altro che collezionare virtù!
Gli studiosi hanno fatto un’altra scoperta, confermata da un monitoraggio di oltre 65 mila donne durato 18 anni: mangiare pesce frequentemente riduce del 20% il rischio di perdita dell’udito.


Lo conferma uno studio epidemiologico diretto da Sharon Curhan, del Brigham and Women’s Hospital presso la Harvard Medical School di Boston, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutritiondal.

Dalla ricerca è emerso che all’aumentare del consumo settimanale di pesce corrisponde una diminuzione del rischio della perdita dell’udito dovuto all’età, una patologia fisiologica, legata all’avanzamenti degli anni.

Le cellule dell’orecchio interno che invecchiano hanno una scarsa capacità rigenerativa, ma dai risultati della ricerca si deduce che il pesce, ricco di Omega-3 (ovvero i grassi “buoni”) favorisce la microcircolazione sanguigna nell’orecchio, proteggendolo dai danni dovuti agli anni che passano.

Fate dunque largo al pesce nella vostra dieta: è gustoso, leggero e salutare. La dottoressa Curhan ne consiglia due o più porzioni a settimana, che sia fresco, congelato o in scatola non fa differenza!

lunedì 29 giugno 2015

Come pulire e cucinare il polpo...

Il polpo è uno dei molluschi più utilizzati ed apprezzati in cucina, e viene impiegato per la preparazione di innumerevoli ricette. Tuttavia un tipico problema in cui spesso ci si imbatte è la pulizia e la cottura del polpo che risulta essere semplice anche se richiede un po’ di dimestichezza. Ecco quindi degli utili consigli su come pulire, cucinare e congelare il polpo senza commettere errori!

La prima cosa da fare è sciacquare il polpo sotto acqua corrente fredda e poi asciugarlo tamponandolo con un po’ di carta da cucina.
Posizionare il mollusco su di un tagliare e con un coltello incidere la sacca all’altezza degli occhi in modo da eliminarli.

Con un coltellino ben affilato eliminare anche il becco incidendo intorno alla bocca. 
Per renderlo più tenero, battere il polpo su un tagliere con l'aiuto di un batticarne.

Sciacquate di nuovo il polpo sotto acqua corrente fredda in modo da eliminare tutte le impurità. Durante questa operazione, estrarre le interiora dalla sacca e lavarla accuratamente all’interno.

Ora si può procedere con la cottura del polpo, quindi far bollire il mollusco in acqua (magari con l’aggiunta di qualche verdura, foglia di alloro, sale e pepe). 

Quando l’acqua bollirà immergere il polpo e farlo cuocere (20 minuti di cottura per ogni 500 gr). Per far arricciare i tentacoli e migliorare l’estetica del piatto, immergeteli nell’acqua bollente, fateli riemergere e ripetete l’operazione 4-5 volte. Mentre il mollusco cuoce con una schiumarola potete eliminate i residui e la schiuma che si formeranno in superficie.

Il polpo, se fresco, può essere conservato in frigorifero per 1 giorno. In questo caso, riponete il mollusco in una ciotola di vetro ricoperta con la pellicola trasparente o un contenitore dotato di chiusa ermetica. Potete congelare il polpo fresco nei pratici sacchetti gelo e consumarlo entro 2 mesi oppure congelarlo già cotto. Scongelate poi il mollusco in frigorifero.

venerdì 26 giugno 2015

Sandwich al salmone affumicato e rucola...

Volete una ricetta semplice e gustosa per accompagnare l’aperitivo, per pranzare durante una giornata al mare o per un allegro pic-nic della domenica? Eccovi accontentati!

Questi buonissimi sandwich con il gusto deciso del salmone affumicato,quello fresco della rucola e quello dolce del formaggio sapranno accontentare anche i palati più esigenti ed in più sono veramente banalissimi da preparare.

Ingredienti (dosi per 4 sandwich):
  • 8 fette di pane tipo tramezzino grandi
  • 200 gr formaggio spalmabile o robiola
  • 200 grsalmone affumicato
  • 100 gr rucola
  • maionese q.b.

Preparazione

Nel tostapane fate tostare per bene tutte le fette di pane.

Spalmate la maionese sulla parte interna di una delle due fette di pane e sull’altra rimanente il formaggio spalmabile o la robiola.

A questo punto disponete il salmone affumicato tagliato a pezzetti ed aggiungete la rucola.

Richiudete le due fette di pane ed il vostro sandwich super gustoso è pronto!

giovedì 25 giugno 2015

Pesce azzurro: grande gusto ad un prezzo contenuto...

Abbiamo già parlato del contenuto di grassi nel pesce, teniamo molto a sottolineare che per la maggior parte si tratta di grassi “buoni” della famiglia degli Omega 3, fondamentali per la nostra salute e tra le altre cose utilissimi per il nostro cuore.


Una corretta alimentazione prevede l’assunzione di almeno due porzioni di pesce a settimana ma la maggior parte di noi ne mangia sicuramente di meno. I motivi principali riguardano il costo e la praticità nell’utilizzo dei pesce.


Inoltre il costo è relativo: il pesce azzurro (sardine, alici, sgombri, pesce sciabola, ecc.), ricchissimo di Omega 3, ha infatti un prezzo al chilo assolutamente contenuto, il rapporto qualità/prezzo è decisamente buono. Riusciamo dunque ad avere un prodotto fantastico dal punto di vista nutrizionale ad un prezzo molto competitivo. 

In genere si dicono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po’ di verde) e ventrale argentea. Il pesce azzurro oltre ad essere ricco di nutrienti è anche una categoria di pesci molto saporiti e versatili in cucina, è possibile ottenere ricette molto semplici con risultati decisamente gustosi.

Una sana e varia alimentazione, lo abbiamo scritto tante volte, è fondamentale per il nostro benessere psico-fisico, e in questo contesto è sicuramente consigliato un aumento del consumo di pesce, seguendone la stagionalità e diversificandone il consumo.

mercoledì 24 giugno 2015

I motivi per cui il pesce è più salutare della carne...

Molto spesso accade che il pesce venga relegato in una posizione di secondo piano rispetto alla carne. Vuoi perché impera il falso detto comune che solo la carne è ricca di proteine, vuoi perché il suo consumo è spesso visto come un piatto adatto più alla stagione estiva, insomma… occorre fare un po’ di chiarezza!


E’ risaputo che nutrizionisti e dietologi consigliano di diminuire il più possibile il consumo di carne (soprattutto quella rossa) a favore di un consumo regolare di pesce, anche d’inverno.
Le motivazioni scientifiche che stanno alla base di questa indicazione, risiedono nel fatto che è errato pensare che il pesce sia meno nutriente della carne.

In realtà esso apporta proteine nobili esattamente come la carne, ed inoltre contiene una percentuale maggiore di molti minerali, utili al benessere del nostro organismo, come il fosforo e lo iodio. Inoltre, il pesce contiene meno grassi rispetto alla carne, e quelli presenti, i famosi Omega 3 sono di qualità migliore e molto utili per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ed è minore anche la quantità di colesterolo presente (ad eccezione dei crostacei).

Il pesce ha poi il vantaggio di essere di gran lunga più digeribile rispetto alla carne, grazie ai tessuti connettivi della polpa molto meno fibrosi. L’unica attenzione che si deve avere nei confronti del pesce è quella di sceglierlo di ottima qualità poiché si deteriora facilmente.

Per preservare intatte le caratteristiche organolettiche del pesce è consigliata la cottura al cartoccio, al forno, al vapore e alla griglia, mentre è da evitare la frittura poiché alle alte temperature molte sostanze nutritive si deteriorano.

lunedì 22 giugno 2015

Tagliata di tonno fresco al sesamo...

La ricetta che vi proponiamo oggi è tipica dell’estate e delle temperature miti e ben si sposa con la semplicità di preparazione ma senza rinunciare al gusto e al mangiar sano.

Il tonno infatti è un’ottima fonte di proteine, vitamine, minerali e di grassi buoni Omega 3 e costituisce di fatto un piatto leggero e nutriente per mantenersi in forma e in buona salute.
Vediamo allora come preparare questa gustosa ricetta.

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 4 tranci di tonno fresco (da circa 200 gr ciascuno)
  • 1 confezione di semi di sesamo (circa 150 gr)
  • Olio extravergine d’oliva
  • Salsa di soia
  • Succo di limone
  • Sale e pepe

Preparazione

Preparate una marinatura con olio e salsa di soia in parti uguali e immergetevi i tranci di tonno, coprendo il tutto con della pellicola trasparente e riponendo in frigorifero per un paio d’ore.
Questa operazione serve ad ammorbidire e a insaporire la carne che così diventerà più gustosa.

Trascorse le due ore, togliete il tonno dal frigo e versate in un piatto largo i semi di sesamo in quantità abbondante. Ora prendete uno alla volta i tranci di tonno, fateli scolare in modo che non siano troppo bagnati e rigirateli nei semi di sesamo, in modo che ne siano ricoperti come si farebbe per un’impanatura.

Riscaldate molto bene una padella antiaderente (se volete potete ungerla leggermente di olio) e quando è ben calda scottatevi i tranci di tonno per 2/3 minuti per lato, non di più, in modo tale che all’interno rimangano rosa e morbidi.

Una volta cotti, tagliate i tranci a fette larghe circa 2 cm, salateli e pepateli.
Infine, disponete la tagliata di tonno fresco su un letto di rucola, condita con un’emulsione di olio, limone e un goccio di salsa di soia.

La consistenza croccante del sesamo, unito alla carne soda e morbida del tonno fresco, vi conquisteranno!

venerdì 19 giugno 2015

Il pesce cotto alla griglia!

Il pesce alla griglia è il piatto perfetto per un antipasto o un secondo estivo, ma spesso questo tipo di cottura scoraggia a causa delle carni tenere del pesce, che si rompono o si bruciano facilmente. In realtà seguendo dei semplici accorgimenti non è così tanto difficile ed è perfetta per molti tipi di pesce!



È un tipo di cottura particolarmente indicato per i pesci che hanno una carne più compatta e resistente come le sarde, il tonno, lo sgombro, il pesce spada, la cui carne non si sfalda anche se sottoposta a questo tipo di cottura.

Alla griglia possiamo cucinare anche ottimi spiedini di pesce con frutti di mare, molluschi e crostacei, ecc. I loro sapori naturali si sposano alla perfezione con il sapore di questa cottura che ne mantiene intatte anche le qualità organolettiche.

Tipi di pesci come seppie, totani e polpi possono essere cotti alla griglia solo se di piccole dimensioni, perché tendono a divenire facilmente duri e gommosi. La cottura deve essere breve e a temperatura non molto elevata.

Durante la cottura il pesce sviluppa una crosticina di pelle grazie alla quale la polpa mantiene il sapore naturale e genuino. Le temperature di cottura per il pesce devono essere inferiori rispetto a quelle utilizzate per la carne, inoltre i tranci o bistecche di pesce devono essere tenute più lontane dalla sorgente di calore (una distanza di almeno 30 cm dalle braci).

Uno dei vantaggi di questo tipo di cottura è che il pesce mantiene il suo sapore naturale 
Inoltre è ideale per pesci grassi e semigrassi (come anguilla, sgombro...) in quanto scioglie parte del loro grasso insaporendo le carni e rendendo al contempo il pesce più leggero!

giovedì 18 giugno 2015

Cosa mangiare per favorire concentrazione e studio nei giorni della maturità?

Nei momenti di forte tensione e duro lavoro, la mente e il corpo devono ricevere il giusto apporto di nutrienti al fine di ottenere il massimo rendimento dal proprio impegno.


Uno di questi momenti è sicuramente rappresentato dalla preparazione all’esame di Maturità: fine di un lungo percorso e inizio di una nuova fase, la maturità mette a dura ogni studente che si appresta alla fase di studio e di ripasso. Infatti è molto più probabile che in quei giorni si passi dalla montagna di libri al bricco di caffè alle pagine di wikipedia, magari trascurando colazione, pranzo e cena per ricorrere a integratori alimentari e bevande energizzanti.

Niente di più sbagliato: la corretta alimentazione è importante per affrontare lo stress e la fatica di questo rush finale e per migliorare la memoria e la capacità di concentrazione indispensabili da qui fino al giorno dell’esame orale. Ecco qualche suggerimento e consiglio per affrontare al meglio gli ultimi giorni di studio dal punto di vista alimentare.

Ci sono alimenti specifici che aiutano in modo naturale a trovare la giusta energia e concentrazione e a stimolare la funzione mnemonica senza dover ricorrere a farmaci o integratori. In prima linea ci sono i carboidrati (pasta, riso e pane possibilmente integrali), vero carburante per il cervello, che danno energia nel lungo periodo, assicurando la concentrazione per diverse ore di fila ed evitando un calo glicemico a fine mattinata. 


Altri alleati preziosi sono frutta e verdura, da consumare in abbondanza senza restrizioni, perché il loro ricco contenuto di vitamine, fibre e minerali permette all’organismo di funzionare al meglio. Non eliminare le proteine, amiche dei muscoli e dell’intelligenza: nel pesce, ad esempio, sono presenti dei grassi chiamati polinsaturi, necessari per il metabolismo, utili per l’assorbimento delle vitamine liposolubili e per migliorare la memoria.

I pesci grassi, infatti, sono perfetti per affrontare questo momento di fuoco: gli oligoelementi e gli omega 3 e omega 6 contenuti nella polpa hanno un effetto benefico sulla memoria e sull’umore e al contempo riducono l’ansia. Questi acidi grassi stimolano il rilascio di endorfina, ormone che svolge un’azione di sostegno all’umore (che non guasta mentre si prepara un esame) e aiuta a mantenere alta la concentrazione.

Giocano un ruolo fondamentale anche sali minerali come ferro, magnesio e potassio, chiamati a combattere il senso di stanchezza, ridurre nervosismo e ansietà e a mantenere equilibrata la pressione sanguigna. Ecco allora l’importanza di assumere nelle giuste quantità anche carboidrati e proteine, cercando di evitare il più possibile i grassi saturi che impegnano a lungo la digestione e sottraggono sangue al cervello. Sì a carne, uova, cereali, latticini e (tanto) pesce azzurro, il migliore apportatore di magnesio e garante di notti di sonno ristoratore. Se non si dorme bene, infatti, non si studia neanche bene.

Da bandire invece gli alimenti ricchi di zuccheri raffinati come bevande gasate, biscotti, merendine e caramelle, che assicurano subito un picco glicemico per poi far precipitare rapidamente l’organismo verso il calo ipoglicemico. Meglio limitare infine l’uso di caffè e tè, che possono disturbare il sonno, mentre il riposo è indispensabile in periodo di esami.

mercoledì 17 giugno 2015

Linguine con polpa di granchio e pomodorini...

Le linguine con la polpa di granchio sono un primo piatto raffinato ed elegante, perfetto per stupire gli amici o per una romantica cena a due. 

Magari pulire il granchio non sarà la cosa più semplice del mondo, ma con un po’ di pazienza sarà possibile ottenere un risultato di grande effetto, in alternativa potete usare anche la polpa di granchio surgelata. La preparazione, poi, è più facile di quanto possiate immaginare!


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 300 grammi di polpa di granchio
  • 320 grammi di linguine
  • 3 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
  • 1 cipollotto tritato
  • Peperoncino
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • Prezzemolo tritato
  • 200 grammi di pomodorini
  • Sale

Preparazione


Mettete sul fuoco una pentola di acqua salata e fatevi cuocere le linguine, nel frattempo spolpate il granchio.

In una padella fate imbiondire un cipollotto tritato insieme al peperoncino e a tre cucchiai di olio extra vergine di oliva. Aggiungete i pomodorini tagliati in quattro e fate cuocere per cinque minuti. 

Aggiungete poi la polpa di granchio e fate cuocere per altri due minuti, quindi versate il vino bianco e lasciatelo evaporare. 

Scolate la pasta al dente e versatela in padella con il sugo, aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta se serve e completate con una manciata di prezzemolo tritato.

martedì 16 giugno 2015

Pesce crudo a tavola: le regole d'oro!

In estate il pesce crudo è tra i protagonisti indiscussi delle nostre tavole: che si tratti di sushi o sashimi o di un nostrano crudo all’italiana, è importante che vengano rispettate alcune semplici regole, per garantire che il pesce sia privo di rischi e non rovinarsi il piacere.


I casi di salmonellosi e listeriosi legati al consumo di pesce crudo sono, infatti, pericolosamente in crescita, con conseguenze che spaziano dai problemi gastrointestinali all’epatite A.

Prima di tutto, attenzione alla qualità della materia prima: è sempre consigliabile rivolgersi ad un fornitore di fiducia (parliamo, in questo caso, del consumo casalingo) e comunque verificare la modalità di conservazione del prodotto. La legge prevede l’obbligo di congelamento a temperature non superiori a -20°C e per 24 ore del pesce prima di poter essere distribuito e messo in vendita, per prevenire il rischio di trasmissione di parassiti come l’Anisakis.

In generale, tutte le variazioni di temperatura incidono negativamente sulla freschezza, per questo occorre prestare la massima attenzione affinché il pesce non subisca shock termici nei diversi passaggi.

Anche nel frigorifero di casa, il pesce deve essere accuratamente protetto, per scongiurare l’ossidazione del prodotto. Inoltre, nella preparazione è bene evitare di lavorarlo eccessivamente, per non alterarne l’equilibrio.

lunedì 15 giugno 2015

Il pesce nello svezzamento...

E’ ormai assodato che il pesce sia un alimento fondamentale per la dieta di tutti, ma come si introduce nella dieta dei bambini? Partiamo dal principio: lo svezzamento.
Per evitare sensibilizzazioni allergiche il pesce è introdotto nell’alimentazione del lattante dal sesto mese a svezzamento avviato: come omogeneizzato o, solo dopo gli otto mesi, come secondo quindi da solo.

Le virtù del pesce sono ormai note: gli Omega-3 intervengono nello sviluppo del sistema nervoso del bambino essendo componenti principali della membrana cellulare; contiene "proteine nobili”, ricche dei 21 amminoacidi che formano le unità base delle proteine; abbonda di sali minerali quali iodio, fosforo, ferro, selenio e zinco che intervengono nel funzionamento della tiroide e nella formazione dei globuli rossi; i suoi acidi grassi polinsaturi abbassano inoltre il livello di colesterolo e sono fondamentali per lo sviluppo della retina. Ma alla stregua di tutti gli alimenti anche il pesce deve essere introdotto gradualmente, per tenere sotto controllo la comparsa dei sintomi tipici delle allergie.

Dicevamo che il pesce va introdotto nella dieta del bimbo intorno ai 6 mesi di età, aggiunto alla minestrina vegetale, al posto della carne. Dagli 8 mesi in poi si può proporre come secondo, accompagnato dalle verdure. Nel caso in cui ci sia il rischio di allergie a causa di una predisposizione familiare si deve aspettare che compia un anno. E’ sconsigliato invece far assaggiare crostacei e molluschi, da proporre dal secondo anno di età in avanti perché possono originare intolleranze.

I pesci più magri sono ideali per iniziare: nasello, sogliola, platessa e merluzzo sono facilmente digeribili e più facili da masticare poiché privi di tessuto connettivo; abbiamo poi i bianchi dal sapore delicato come orata e branzino; quelli più grassi invece come il salmone si introducono nella dieta dei più piccoli man mano che crescono. 
Il metodo di cottura migliore è a vapore.

D’altronde da sempre si filosofeggia sull’idea che “siamo ciò che mangiamo”; e la scienza ha confermato che il pesce previene le allergie e che i bambini che ne fanno scorpacciate sono più attenti ma, udite udite: diviene un alleato prezioso anche per i genitori perché concilia il sonno dei vostri cuccioli!

venerdì 12 giugno 2015

Spiedini di pesce spada

Gli spiedini di pesce sono un’ottima soluzione che ben si presta ad essere servita sia come antipasto che come secondo, garantendovi sempre una buona riuscita ed in più sono davvero semplici e veloci da preparare.

Il pesce spada è un pesce gustoso dalle carni sode e compatte, che accompagnato dal sapore intenso dei peperoni e da quello più dolce delle cipolline, crea un mix davvero prelibato. Vediamo allora come preparare i nostri ottimi spiedini!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 600g di pesce spada
  • 2 peperoni rossi
  • Cipolline in agrodolce
  • Prezzemolo
  • 3 spicchi d’aglio
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Preparazione

Tagliamo il pesce spada a cubetti di circa un paio di centimetri (o anche più grandi). Laviamo i peperoni e tagliamo anche questi a pezzetti quadrati.

Ora iniziamo a comporre i nostri spiedini alternando a piacere il pesce spada, i peperoni e le cipolline in agrodolce (in alternativa potete utilizzare anche quelle sott’olio).

Prepariamo ora l’olio aromatico che ci servirà per spennellare i nostri spiedini e renderli così più saporiti. Mescoliamo l’olio extra vergine di oliva con il prezzemolo, gli spicchi d’aglio, il sale e il pepe e mescoliamo il tutto accuratamente.

Una volta spennellati gli spiedini possiamo procedere con la loro cottura che può avvenire in svariati modi: alla piastra, in padella, alla brace. In genere è importante ricordare che il pesce spada non va mai cotto troppo per evitare che diventi troppo secco. Mettiamo quindi la fiamma a fuoco lento e cuociamo, rigirando i lati, per non più di 10 minuti.

A fine cottura possiamo spennellare ulteriormente i nostri spiedini con l’olio aromatico ed aggiustare di sale e pepe se necessario.

giovedì 11 giugno 2015

Il pesce: un alimento per l'estate!

Inserire il pesce nel contesto della dieta mediterranea è un toccasana per la nostra salute, in quanto oltre all’apporto di Omega 3, contenuti in modo particolare nel pesce azzurro e nel salmone, le carni di pesce sono un alimento facilmente digeribile e a ridotto apporto calorico.

Per questi motivi è un alimento particolarmente adatto alla nostra dieta per l’estate, in cui il fabbisogno calorico è sicuramente inferiore. Molte sono le ricette semplici e veloci che possiamo creare con questo alimento versatile grazie alle numerose varietà presenti nei nostri mari.

Oltre alla classica divisione tra pesce azzurro e pesce bianco, è possibile classificare il pesce anche in base alla quantità di grassi presenti nelle loro carni:
  • magrissimi, hanno una quota di grassi inferiore all’1% (luccio, nasello,merluzzo, orata e razza);
  • magri, hanno una quota di grassi compresa tra 1 e 3% (cernia, rombo, spigola, sogliola, palombo, trota);
  • semigrassi, hanno una quota di grassi compresa tra il 4 e 10% (acciuga, sardina, tonno, triglia, dentice, pesce spada, sarago, cefalo, carpa);
  • grassi, hanno una quota di grassi superiore al 10% (salmone, sgombro, aringa, anguilla).
Questa suddivisione deve però essere letta nel modo giusto e non spaventarsi di fronte alla scritta “grasso” in quanto i lipidi del pesce sono per la maggior parte acidi grassi polinsaturi, soprattutto della serie Omega 3, quindi ad alto valore nutrizionale.

Il pesce è anche un alimento ricco di proteine ad alto valore biologico contenenti tutti gli amminoacidi essenziali. Importantissimo è l’apporto di sali minerali come il fosforo, il calcio e lo iodio, anche il contenuto di vitamine è notevole in particolare A,D,E ed alcune del gruppo B.

Per questi motivi il pesce risulta un alimento fondamentale da inserire nell’ambito di una dieta equilibrata nell’arco di tutte le stagioni, anche se la leggerezza che lo caratterizza, lo rende un alimento da consumare soprattutto durante la stagione estiva.

mercoledì 10 giugno 2015

Come pulire le seppie

In cucina, questi molluschi, sono molto apprezzati per la preparazione di antipasti, come ingrediente di base per insalate di mare, quelle di piccole dimensioni come condimento per primi piatti, oppure fritte, in umido o grigliate per ottenere ottimi secondi di pesce. La cottura deve essere breve per mantenere al meglio la loro morbidezza.


La pulizia delle seppie è sempre considerata un'impresa non troppo facile, ma seguendo questi accorgimenti risulterà più semplice e agevole.
 Vediamo quindi come procedere:

  • la prima operazione da compiere è lavare la seppia sotto l'acqua corrente, per eliminare tutte le impurità sulla superficie, ricordando sempre di tenerla a testa in giù;
  • a questo punto, potete procedere all'eliminazione dell'osso: la tecnica è quella di infilare due dita nel corpo della seppia e, una volta trovato l'osso, bisogna sfilarlo con molta delicatezza;
  • il passo successivo è tagliare con le forbici la testa e i tentacoli; poi, esattamente dove prima era l'osso, bisogna fare un'altra incisione per togliere la pelle e tirare via completamente le interiora con le dita. Quando la seppia sarà completamente pulita, basterà risciacquarla sotto l'acqua corrente e infine poggiarla dentro uno scolapasta, così da farla drenare;
  • si procede poi con la pulizia della testa, eliminando il becco che si trova al centro semplicemente sfilandolo con le dita, e tagliando gli occhi con le forbici. Infine si dovrà tirar via anche il sacchetto di inchiostro. Quest'operazione dev'essere svolta con molta delicatezza, stando attenti a non rompere il sacchetto.
Le seppie pulite si possono conservare in frigorifero coperte con un panno bagnato o pellicola trasparente per 24 ore. Possono essere congelate in sacchetti freezer e consumate entro 3-4 mesi.

martedì 9 giugno 2015

Insalata di riso orto-mare...

L'insalata di riso orto-mare è una particolare insalata di riso che sposa al sapore delle verdure il gusto delicato dei gamberetti. E' un ottimo primo piatto che si adatta ad ogni occasione, ideale da servire freddo durante le calde e afose giornate estive.

Vediamo cosa ci serve per preparare questa gustosa ricetta!

Ingredienti:
  • 250 g di riso per insalate
  • un cucchiaio di capperi sotto sale 
  • un peperone giallo 
  • un peperone rosso
  • 4 zucchine novelle
  • 250 g di gamberetti
  • prezzemolo, basilico 
  • olio extravergine d'oliva 
  • sale

Procedimento

Cuocete il riso in acqua bollente salata, secondo i tempi indicati sulla confezione; scolatelo,
fatelo raffreddare su un telo, mettetelo in una ciotola e conditelo con 2 cucchiai d'olio.

Abbrustolite i peperoni sotto il grill del forno, trasferiteli in un sacchetto di carta e fateli raffreddare per pelarli facilmente; apriteli, eliminate semi e filamenti e riduceteli a dadini. 
Pulite le zucchine e tagliatele a fette sottilissime.

Cuocete i gamberi per 2 minuti in acqua bollente salata; scolateli, fateli intiepidire e sgusciateli.

Mescolate al riso peperoni, zucchine, gamberetti e un cucchiaio di prezzemolo tritato; regolate di sale. Saltate i capperi dissalati in un padellino con 2 cucchiai d'olio, uniteli all'insalata con l'olio, mescolate e guarnite con foglioline di basilico.

lunedì 8 giugno 2015

Gli Omega 3 nell'alimentazione dello sportivo

Trattiamo oggi di una tematica che interesserà molto chi pratica sport, sia a livello professionistico che amatoriale. Gli sportivi infatti di solito sono soggetti attivi e consapevoli della relazione tra salute-alimentazione-prestazione molto attenti alla propria dieta, consci che questa può influire anche di molto sulla propria forma e sulla prestazione.


Il team dell’Università di Aberdeen in Scozia, coordinato da Dott. Stuard Gray, dopo aver studiato le diverse fasi del decadimento muscolare in pazienti di età diverse tra loro, è giunto alla conclusione che l’olio di pesce combinato all’attività fisica previene il decadimento muscolare.

Infatti l’assunzione regolare di olio di pesce già nella giovane età diminuirebbe la perdita di tonicità della muscolatura, inevitabile con il passare degli anni. Gli effetti benefici sarebbero merito degli acidi grassi e degli Omega 3 già noti ai salutisti per le loro proprietà benefiche sul cuore e la circolazione, nonché per la capacità di prevenire l’obesità, che porterebbero ad un rallentamento della perdita di proteine dal muscolo. Si tratta solo di uno studio pilota, ma i ricercatori hanno promesso che continueranno le ricerche in merito.

Un’altro beneficio degli acidi grassi Omega 3, è il loro effetto positivo sui tempi di reazione.
Infatti durante lo svolgimento dell’attività sportiva o di un qualsiasi esercizio intenso il muscolo perde sostanze infiammatorie. Queste non solo influiscono sulla prestazione dello sportivo ma sono anche causa di disturbi dell’apparato locomotore (tendini, articolazioni, muscoli).
Grazie ad una assunzione regolare di Omega 3 è possibile diminuire i danni collaterali di queste tossine e migliorare i tempi di reazione complessi fondamentali soprattutto per chi pratica sport di gruppo.

Non ci resta che aiutare la nostra muscolatura assumendo Omega 3, che abbonda soprattutto nel pesce azzurro, nel tonno e nel salmone.

venerdì 5 giugno 2015

Il pesce: ottimo alleato per la cura dei capelli

Al giorno d’oggi avere una chioma fluente e lucida sembra sempre più difficile: piastre, lacca, tinte e svariate sostanze chimiche aggrediscono senza farsi scrupoli il cuoio capelluto di uomini e donne, senza contare smog e stress, che ne danneggiano la salute tanto quanto gli eccessivi bagni di sole ai quali ci si sottopone senza prendere le giuste precauzioni.

Utilizzare i prodotti indicati è già un passo avanti ma non basta, è fondamentale nutrire i capelli con i cibi giusti

Spesso la causa della caduta e dell’indebolimento dei capelli è da ricercare infatti in una cattiva alimentazione che conduce ad uno scorretto apporto nutrizionale: diete ipocaloriche e vegetariane incidono negativamente sulla salute della chioma.

La correlazione tra alimentazione e stato del capello dipende dal fatto che una parte strutturale del capello è composta da proteine, ma la buona notizia è che tra gli alimenti “pronto soccorso” assume un ruolo rilevante il pesce, ricco di sostanze che aiutano i capelli, in particolare:
  • Omega 3: protegge i bulbi dei capelli, possiede proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti ed ha un’azione vasodilatatrice, i capelli cadono infatti a causa della scarsa ossigenazione e si imbiancano prematuramente a causa del processo di ossidazione;
  • zinco: assume un ruolo fondamentale nella crescita dei capelli poiché favorisce l’attività delle cellule germinative della matrice; tra i pesci che più abbondano di questo oligoelemento troviamo cozze, gamberi e ostriche;
  • è ricco di selenio, utilissimo per combattere i radicali liberi;
  • aminoacidi solforati dei quali è ricca la cheratina, la proteina che costituisce e rinforza i capelli.
Tra i tipi di pesce più indicati troviamo il pesce azzurro, con aguglie,acciughe, sarde e sgombri; il salmone, contenente proteine ricche di lisina, aminoacidi fondamentali per la salute del cuoio capelluto.

giovedì 4 giugno 2015

Filetti di sogliole impanati in meno di mezz'ora...

Gli impegni della vita quotidiana ci portano spesso a rinunciare al piacere di gustare un buon piatto di pesce, perché non si hanno il tempo e la voglia di mettersi ai fornelli una volta rincasati da una lunga giornata di lavoro.

La ricetta che proponiamo oggi vi permetterà di portare in tavola un secondo di pesce in mezz'ora!


Ingredienti:
  • 3 cucchiai di pangrattato
  • Aromi a vostro piacimento (rosmarino, timo, salvia, maggiorana)
  • 8 filetti di sogliole
  • Olio d’oliva
  • Sale


Procedimento

Tritate tutti gli aromi per ottenere un bel cucchiaio colmo di erbe, aiutatevi con un mixer o con un coltello affilato.

Amalgamate bene il pangrattato e il composto di aromi, ora unite un’abbondante presa di sale.
Passate i filetti di sogliole nel pangrattato aromatizzato, facendo ben aderire l'impanatura sui due lati.

Disponete il pesce in una teglia, aggiungete un filo d’olio e cuocete nel forno a 250 gradi per 5 minuti.

Ora godetevi il vostro piatto e buon appetito!

mercoledì 3 giugno 2015

Come pulire correttamente calamari e totani

Sapere come pulire i calamari è indispensabile per gli amanti dei piatti di mare poiché con essi si possono realizzare numerose ricette come zuppe, frittura, calamari arrostiti, i calamari ripieni, le insalate di mare etc. tutte senza dubbio squisite.


Il procedimento per pulire i calamari è idoneo anche per quanto riguarda i totani, quindi una volta imparata la tecnica possiamo anche riutilizzarla.

I passaggi da compiere sono pochi e veloci, quindi vediamo subito come fare:
  • per prima cosa lavate i calamari sotto l’acqua corrente;
  • con una mano afferrate la testa del calamaro e con l’altra il corpo, tirate delicatamente la testa in modo da determinare il distacco delle interiora;
  • eliminate la conchiglia trasparente (il gladio);
  • eliminate la pelle e sciacquare il calamaro sotto l’acqua corrente per eliminare eventuali residui dalla sacca facendo attenzione a non romperla;
  • dalla testa del calamaro togliere il becco corneo che si trova al centro dei tentacoli con l’aiuto delle forbici;
  • eliminate gli occhi e tutta la parte circostante ad essi sempre con l’aiuto delle forbici;
  • sciacquare sotto l’acqua fredda e utilizzare come previsto dalla ricetta.
Una volta terminata la pulizia si può procedere all’utilizzo dei molluschi a seconda della ricetta scelta, possiamo tagliarli a tondini se dobbiamo fare la frittura, oppure lasciarli interi se dobbiamo farli ripieni, e così via. 

Altrimenti possiamo conservarli in frigo in un recipiente coperto con pellicola trasparente sino al momento del consumo che non deve superare le 24 ore. Si possono congelare puliti e consumare entro 3-4 mesi.

lunedì 1 giugno 2015

Mangiare pesce aiuta il cervello a rimanere giovane

Del fatto che il pesce sia un prezioso alleato per la nostra salute abbiamo ampiamente discusso diverse volte, e sempre più spesso vengono diffusi degli studi che lo confermano.


Uno di questi, pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine e condotto dall’University of Pittsburgh afferma che mangiare pesce una volta a settimana protegge le parti del cervello tendenzialmente più colpite dall’invecchiamento.

La ricerca si basa sull’osservazione di un gruppo di 260 persone dai 65 anni in su, che si è protratta per 10 anni, dal 1989 al 1999. Sono state studiate le abitudini alimentari dei componenti del gruppo, che si sono inoltre sottoposte ad una risonanza magnetica del cervello. 
Alla fine dalle analisi è emerso che coloro che consumavano pesce (cotto alla griglia o al forno), avevano esteso in media del 4% in più le aree adibite alle abilità cognitive e del 14% quelle associate alla memoria rispetto a chi non consuma pesce.

I ben noti Omega 3 infatti, acidi grassi dei quali il pesce abbonda, sono conosciuti per le proprietà antiossidanti e perché migliorano la composizione delle membrane delle cellule cerebrali, ad una condizione però: il pesce non deve essere fritto.

Le elevate temperature della frittura hanno difatti conseguenze negative sui nutrienti, dunque per preservare le proprietà benefiche del pesce bisogna cuocere il pesce per un breve tempo ed evitare di raggiungere temperature eccessivamente alte, al fine di ridurre i rischi legati al consumo di pesce crudo e non danneggiare le sostanze nutritive.

venerdì 29 maggio 2015

Paccheri light con merluzzo, rucola e pomodorini...

Se avete poco tempo e non sapete cosa preparare, oppure volete restare leggeri, mangiando qualcosa che non vi appesantisca, ecco qui il primo piatto che fa per voi!

Il merluzzo, è un pesce molto light e digeribile, dal sapore delicato e dalla polpa tenera, e l’aggiunta di rucola e pomodorini conferisce gusto e colore a questa ottima ricetta.
La rucola inoltre, essendo aggiunta a crudo, conserva tutte le sue proprietà e vitamine.

Vediamo allora come realizzare i nostri paccheri light.


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 350 g di paccheri
  • 1 cipolla piccola
  • 300/400 g di merluzzo fresco
  • Rucola q.b
  • Pomodorini q.b
  • Olivo extra vergine di oliva
  • Prezzemolo
  • Sale e pepe

Preparazione

Mentre l’acqua per la pasta si scalda e la pasta poi cuoce, prepariamo il nostro sugo light.

Facciamo soffriggere la cipolla sminuzzata nell’olio extra vergine di oliva e una volta imbiondita, aggiungiamo il nostro merluzzo fresco (in precedenza tagliato a tocchetti).

Facciamo cuocere il merluzzo per qualche minuto e aggiungiamo i nostri pomodorini (potete tagliarli a piacere a metà oppure in pezzi più piccoli). Saliamo, pepiamo e mettiamo il prezzemolo, mescolando per bene il tutto.

Infine aggiungiamo la rucola a crudo sminuzzata e il nostro sugo light è pronto per condire i nostri paccheri. Se preferite, potete aggiungere al piatto un filo d’olio extra vergine di oliva prima di servire.

giovedì 28 maggio 2015

Pesce e vino: qual'è l'abbinamento giusto?

Una volta era una questione di abbinamento: il bianco si beve con il pesce e il rosso con la carne. Poi la moda ha cambiato i giochi. I giapponesi però hanno svelato il motivo scientifico per cui è bene tornare alle vecchie buone abitudini.



I vini rossi, in abbinato a orate e gamberi, lasciano in bocca un retrogusto spiacevole, «pescioso», per colpa del loro contenuto di ferro, mediamente maggiore rispetto a quello dei vini bianchi. 


I ricercatori hanno apparecchiato un pasto a base di frutti di mare ad alcuni volontari, tutti conoscitori dei vini. Poi hanno servito loro 38 vini rossi e 26 bianchi. Intendiamoci: non rovinano le proprietà degli alimenti, il pesce resta un toccasana.

Risultato? quando il vino conteneva una maggior quantità di ferro dopo il pasto restava in bocca più facilmente un sapore poco gradevole. Tanto che il problema scompariva se al vino «ferroso» si aggiungevano enzimi in grado di legare il ferro.

Ciò non significa che tutti i rossi siano da evitare: le eccezioni alla regola infatti non mancano, e da qualche tempo pare quasi chic scegliere un bel rosso per accompagnare un branzino. L’importante è che si rispetti l’unica regola aurea degli abbinamenti fra vino e cibo: nessuno dei due sapori deve sovrastare l’altro. 

E poi ricordiamoci che un bicchiere a tavola fa bene, per il resto è meglio evitare: gli alcolici sono molto calorici.

mercoledì 27 maggio 2015

Il pesce aiuta a prevenire il diabete...

Mangiare un piatto a base di pesce almeno due volte a settimana potrebbe aiutare a prevenire l`insorgere di complicanze e disturbi renali nei pazienti affetti da diabete.

Di norma, a chi è affetto da questa malattia è sconsigliata l’assunzione di cibi ricchi di proteine in quanto il fegato, già compromesso dalla malattia, verrebbe appesantito ulteriormente. 
Da recenti studi, invece, emerge come non sia tanto la quantità di proteine assunte a determinare un lavoro eccessivo per il fegato, quando piuttosto la qualità delle stesse. 

In tal senso, il pesce sarebbe da considerare una buona fonte proteica e un alimento che va incontro alle necessità di questa patologia perché:
  • è ricco di grassi insaturi, detti anche “grassi buoni”, contenenti una elevata concentrazione di omega 3;
  • le sostanze nutritive di cui è composto migliorano i livelli lipidici nel sangue;
  • qualità di grassi e proteine superiore rispetto a quelli della carne, visto che il pesce presenta una concentrazione inferiore di tessuto connettivo.
Tutte caratteristiche che incidono sulla funzionalità dei reni: è stato infatti riscontrato che mangiare pesce più di una volta a settimana coincide con una minore concentrazione di albumina nelle urine. Un quantitativo troppo alto di questa proteina, noto come macroalbuminuria, indica appunto un disturbo al funzionamento dei reni. Inoltre riduce in modo significativo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e proteggere la salute del cuore e dei vasi.

Ma quali sono le tipologie di pesce più indicate? Anzitutto i pesci magri. 
Al primo posto c'è l`orata, ma anche cernia, merluzzo, scampi e gamberi sono consigliabili per una dieta ipocalorica che permetterà ai diabetici di non rinunciare al gusto e allo stesso tempo salvaguardare la salute!