martedì 30 giugno 2015

Mangiare pesce riduce il rischio di perdita dell'udito...

Tessiamo nuovamente le lodi del pesce, che non fa altro che collezionare virtù!
Gli studiosi hanno fatto un’altra scoperta, confermata da un monitoraggio di oltre 65 mila donne durato 18 anni: mangiare pesce frequentemente riduce del 20% il rischio di perdita dell’udito.


Lo conferma uno studio epidemiologico diretto da Sharon Curhan, del Brigham and Women’s Hospital presso la Harvard Medical School di Boston, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutritiondal.

Dalla ricerca è emerso che all’aumentare del consumo settimanale di pesce corrisponde una diminuzione del rischio della perdita dell’udito dovuto all’età, una patologia fisiologica, legata all’avanzamenti degli anni.

Le cellule dell’orecchio interno che invecchiano hanno una scarsa capacità rigenerativa, ma dai risultati della ricerca si deduce che il pesce, ricco di Omega-3 (ovvero i grassi “buoni”) favorisce la microcircolazione sanguigna nell’orecchio, proteggendolo dai danni dovuti agli anni che passano.

Fate dunque largo al pesce nella vostra dieta: è gustoso, leggero e salutare. La dottoressa Curhan ne consiglia due o più porzioni a settimana, che sia fresco, congelato o in scatola non fa differenza!

lunedì 29 giugno 2015

Come pulire e cucinare il polpo...

Il polpo è uno dei molluschi più utilizzati ed apprezzati in cucina, e viene impiegato per la preparazione di innumerevoli ricette. Tuttavia un tipico problema in cui spesso ci si imbatte è la pulizia e la cottura del polpo che risulta essere semplice anche se richiede un po’ di dimestichezza. Ecco quindi degli utili consigli su come pulire, cucinare e congelare il polpo senza commettere errori!

La prima cosa da fare è sciacquare il polpo sotto acqua corrente fredda e poi asciugarlo tamponandolo con un po’ di carta da cucina.
Posizionare il mollusco su di un tagliare e con un coltello incidere la sacca all’altezza degli occhi in modo da eliminarli.

Con un coltellino ben affilato eliminare anche il becco incidendo intorno alla bocca. 
Per renderlo più tenero, battere il polpo su un tagliere con l'aiuto di un batticarne.

Sciacquate di nuovo il polpo sotto acqua corrente fredda in modo da eliminare tutte le impurità. Durante questa operazione, estrarre le interiora dalla sacca e lavarla accuratamente all’interno.

Ora si può procedere con la cottura del polpo, quindi far bollire il mollusco in acqua (magari con l’aggiunta di qualche verdura, foglia di alloro, sale e pepe). 

Quando l’acqua bollirà immergere il polpo e farlo cuocere (20 minuti di cottura per ogni 500 gr). Per far arricciare i tentacoli e migliorare l’estetica del piatto, immergeteli nell’acqua bollente, fateli riemergere e ripetete l’operazione 4-5 volte. Mentre il mollusco cuoce con una schiumarola potete eliminate i residui e la schiuma che si formeranno in superficie.

Il polpo, se fresco, può essere conservato in frigorifero per 1 giorno. In questo caso, riponete il mollusco in una ciotola di vetro ricoperta con la pellicola trasparente o un contenitore dotato di chiusa ermetica. Potete congelare il polpo fresco nei pratici sacchetti gelo e consumarlo entro 2 mesi oppure congelarlo già cotto. Scongelate poi il mollusco in frigorifero.

venerdì 26 giugno 2015

Sandwich al salmone affumicato e rucola...

Volete una ricetta semplice e gustosa per accompagnare l’aperitivo, per pranzare durante una giornata al mare o per un allegro pic-nic della domenica? Eccovi accontentati!

Questi buonissimi sandwich con il gusto deciso del salmone affumicato,quello fresco della rucola e quello dolce del formaggio sapranno accontentare anche i palati più esigenti ed in più sono veramente banalissimi da preparare.

Ingredienti (dosi per 4 sandwich):
  • 8 fette di pane tipo tramezzino grandi
  • 200 gr formaggio spalmabile o robiola
  • 200 grsalmone affumicato
  • 100 gr rucola
  • maionese q.b.

Preparazione

Nel tostapane fate tostare per bene tutte le fette di pane.

Spalmate la maionese sulla parte interna di una delle due fette di pane e sull’altra rimanente il formaggio spalmabile o la robiola.

A questo punto disponete il salmone affumicato tagliato a pezzetti ed aggiungete la rucola.

Richiudete le due fette di pane ed il vostro sandwich super gustoso è pronto!

giovedì 25 giugno 2015

Pesce azzurro: grande gusto ad un prezzo contenuto...

Abbiamo già parlato del contenuto di grassi nel pesce, teniamo molto a sottolineare che per la maggior parte si tratta di grassi “buoni” della famiglia degli Omega 3, fondamentali per la nostra salute e tra le altre cose utilissimi per il nostro cuore.


Una corretta alimentazione prevede l’assunzione di almeno due porzioni di pesce a settimana ma la maggior parte di noi ne mangia sicuramente di meno. I motivi principali riguardano il costo e la praticità nell’utilizzo dei pesce.


Inoltre il costo è relativo: il pesce azzurro (sardine, alici, sgombri, pesce sciabola, ecc.), ricchissimo di Omega 3, ha infatti un prezzo al chilo assolutamente contenuto, il rapporto qualità/prezzo è decisamente buono. Riusciamo dunque ad avere un prodotto fantastico dal punto di vista nutrizionale ad un prezzo molto competitivo. 

In genere si dicono azzurri quei pesci dalla colorazione dorsale blu scuro (ma spesso è presente anche un po’ di verde) e ventrale argentea. Il pesce azzurro oltre ad essere ricco di nutrienti è anche una categoria di pesci molto saporiti e versatili in cucina, è possibile ottenere ricette molto semplici con risultati decisamente gustosi.

Una sana e varia alimentazione, lo abbiamo scritto tante volte, è fondamentale per il nostro benessere psico-fisico, e in questo contesto è sicuramente consigliato un aumento del consumo di pesce, seguendone la stagionalità e diversificandone il consumo.

mercoledì 24 giugno 2015

I motivi per cui il pesce è più salutare della carne...

Molto spesso accade che il pesce venga relegato in una posizione di secondo piano rispetto alla carne. Vuoi perché impera il falso detto comune che solo la carne è ricca di proteine, vuoi perché il suo consumo è spesso visto come un piatto adatto più alla stagione estiva, insomma… occorre fare un po’ di chiarezza!


E’ risaputo che nutrizionisti e dietologi consigliano di diminuire il più possibile il consumo di carne (soprattutto quella rossa) a favore di un consumo regolare di pesce, anche d’inverno.
Le motivazioni scientifiche che stanno alla base di questa indicazione, risiedono nel fatto che è errato pensare che il pesce sia meno nutriente della carne.

In realtà esso apporta proteine nobili esattamente come la carne, ed inoltre contiene una percentuale maggiore di molti minerali, utili al benessere del nostro organismo, come il fosforo e lo iodio. Inoltre, il pesce contiene meno grassi rispetto alla carne, e quelli presenti, i famosi Omega 3 sono di qualità migliore e molto utili per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Ed è minore anche la quantità di colesterolo presente (ad eccezione dei crostacei).

Il pesce ha poi il vantaggio di essere di gran lunga più digeribile rispetto alla carne, grazie ai tessuti connettivi della polpa molto meno fibrosi. L’unica attenzione che si deve avere nei confronti del pesce è quella di sceglierlo di ottima qualità poiché si deteriora facilmente.

Per preservare intatte le caratteristiche organolettiche del pesce è consigliata la cottura al cartoccio, al forno, al vapore e alla griglia, mentre è da evitare la frittura poiché alle alte temperature molte sostanze nutritive si deteriorano.

lunedì 22 giugno 2015

Tagliata di tonno fresco al sesamo...

La ricetta che vi proponiamo oggi è tipica dell’estate e delle temperature miti e ben si sposa con la semplicità di preparazione ma senza rinunciare al gusto e al mangiar sano.

Il tonno infatti è un’ottima fonte di proteine, vitamine, minerali e di grassi buoni Omega 3 e costituisce di fatto un piatto leggero e nutriente per mantenersi in forma e in buona salute.
Vediamo allora come preparare questa gustosa ricetta.

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 4 tranci di tonno fresco (da circa 200 gr ciascuno)
  • 1 confezione di semi di sesamo (circa 150 gr)
  • Olio extravergine d’oliva
  • Salsa di soia
  • Succo di limone
  • Sale e pepe

Preparazione

Preparate una marinatura con olio e salsa di soia in parti uguali e immergetevi i tranci di tonno, coprendo il tutto con della pellicola trasparente e riponendo in frigorifero per un paio d’ore.
Questa operazione serve ad ammorbidire e a insaporire la carne che così diventerà più gustosa.

Trascorse le due ore, togliete il tonno dal frigo e versate in un piatto largo i semi di sesamo in quantità abbondante. Ora prendete uno alla volta i tranci di tonno, fateli scolare in modo che non siano troppo bagnati e rigirateli nei semi di sesamo, in modo che ne siano ricoperti come si farebbe per un’impanatura.

Riscaldate molto bene una padella antiaderente (se volete potete ungerla leggermente di olio) e quando è ben calda scottatevi i tranci di tonno per 2/3 minuti per lato, non di più, in modo tale che all’interno rimangano rosa e morbidi.

Una volta cotti, tagliate i tranci a fette larghe circa 2 cm, salateli e pepateli.
Infine, disponete la tagliata di tonno fresco su un letto di rucola, condita con un’emulsione di olio, limone e un goccio di salsa di soia.

La consistenza croccante del sesamo, unito alla carne soda e morbida del tonno fresco, vi conquisteranno!

venerdì 19 giugno 2015

Il pesce cotto alla griglia!

Il pesce alla griglia è il piatto perfetto per un antipasto o un secondo estivo, ma spesso questo tipo di cottura scoraggia a causa delle carni tenere del pesce, che si rompono o si bruciano facilmente. In realtà seguendo dei semplici accorgimenti non è così tanto difficile ed è perfetta per molti tipi di pesce!



È un tipo di cottura particolarmente indicato per i pesci che hanno una carne più compatta e resistente come le sarde, il tonno, lo sgombro, il pesce spada, la cui carne non si sfalda anche se sottoposta a questo tipo di cottura.

Alla griglia possiamo cucinare anche ottimi spiedini di pesce con frutti di mare, molluschi e crostacei, ecc. I loro sapori naturali si sposano alla perfezione con il sapore di questa cottura che ne mantiene intatte anche le qualità organolettiche.

Tipi di pesci come seppie, totani e polpi possono essere cotti alla griglia solo se di piccole dimensioni, perché tendono a divenire facilmente duri e gommosi. La cottura deve essere breve e a temperatura non molto elevata.

Durante la cottura il pesce sviluppa una crosticina di pelle grazie alla quale la polpa mantiene il sapore naturale e genuino. Le temperature di cottura per il pesce devono essere inferiori rispetto a quelle utilizzate per la carne, inoltre i tranci o bistecche di pesce devono essere tenute più lontane dalla sorgente di calore (una distanza di almeno 30 cm dalle braci).

Uno dei vantaggi di questo tipo di cottura è che il pesce mantiene il suo sapore naturale 
Inoltre è ideale per pesci grassi e semigrassi (come anguilla, sgombro...) in quanto scioglie parte del loro grasso insaporendo le carni e rendendo al contempo il pesce più leggero!

giovedì 18 giugno 2015

Cosa mangiare per favorire concentrazione e studio nei giorni della maturità?

Nei momenti di forte tensione e duro lavoro, la mente e il corpo devono ricevere il giusto apporto di nutrienti al fine di ottenere il massimo rendimento dal proprio impegno.


Uno di questi momenti è sicuramente rappresentato dalla preparazione all’esame di Maturità: fine di un lungo percorso e inizio di una nuova fase, la maturità mette a dura ogni studente che si appresta alla fase di studio e di ripasso. Infatti è molto più probabile che in quei giorni si passi dalla montagna di libri al bricco di caffè alle pagine di wikipedia, magari trascurando colazione, pranzo e cena per ricorrere a integratori alimentari e bevande energizzanti.

Niente di più sbagliato: la corretta alimentazione è importante per affrontare lo stress e la fatica di questo rush finale e per migliorare la memoria e la capacità di concentrazione indispensabili da qui fino al giorno dell’esame orale. Ecco qualche suggerimento e consiglio per affrontare al meglio gli ultimi giorni di studio dal punto di vista alimentare.

Ci sono alimenti specifici che aiutano in modo naturale a trovare la giusta energia e concentrazione e a stimolare la funzione mnemonica senza dover ricorrere a farmaci o integratori. In prima linea ci sono i carboidrati (pasta, riso e pane possibilmente integrali), vero carburante per il cervello, che danno energia nel lungo periodo, assicurando la concentrazione per diverse ore di fila ed evitando un calo glicemico a fine mattinata. 


Altri alleati preziosi sono frutta e verdura, da consumare in abbondanza senza restrizioni, perché il loro ricco contenuto di vitamine, fibre e minerali permette all’organismo di funzionare al meglio. Non eliminare le proteine, amiche dei muscoli e dell’intelligenza: nel pesce, ad esempio, sono presenti dei grassi chiamati polinsaturi, necessari per il metabolismo, utili per l’assorbimento delle vitamine liposolubili e per migliorare la memoria.

I pesci grassi, infatti, sono perfetti per affrontare questo momento di fuoco: gli oligoelementi e gli omega 3 e omega 6 contenuti nella polpa hanno un effetto benefico sulla memoria e sull’umore e al contempo riducono l’ansia. Questi acidi grassi stimolano il rilascio di endorfina, ormone che svolge un’azione di sostegno all’umore (che non guasta mentre si prepara un esame) e aiuta a mantenere alta la concentrazione.

Giocano un ruolo fondamentale anche sali minerali come ferro, magnesio e potassio, chiamati a combattere il senso di stanchezza, ridurre nervosismo e ansietà e a mantenere equilibrata la pressione sanguigna. Ecco allora l’importanza di assumere nelle giuste quantità anche carboidrati e proteine, cercando di evitare il più possibile i grassi saturi che impegnano a lungo la digestione e sottraggono sangue al cervello. Sì a carne, uova, cereali, latticini e (tanto) pesce azzurro, il migliore apportatore di magnesio e garante di notti di sonno ristoratore. Se non si dorme bene, infatti, non si studia neanche bene.

Da bandire invece gli alimenti ricchi di zuccheri raffinati come bevande gasate, biscotti, merendine e caramelle, che assicurano subito un picco glicemico per poi far precipitare rapidamente l’organismo verso il calo ipoglicemico. Meglio limitare infine l’uso di caffè e tè, che possono disturbare il sonno, mentre il riposo è indispensabile in periodo di esami.

mercoledì 17 giugno 2015

Linguine con polpa di granchio e pomodorini...

Le linguine con la polpa di granchio sono un primo piatto raffinato ed elegante, perfetto per stupire gli amici o per una romantica cena a due. 

Magari pulire il granchio non sarà la cosa più semplice del mondo, ma con un po’ di pazienza sarà possibile ottenere un risultato di grande effetto, in alternativa potete usare anche la polpa di granchio surgelata. La preparazione, poi, è più facile di quanto possiate immaginare!


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 300 grammi di polpa di granchio
  • 320 grammi di linguine
  • 3 cucchiai di olio d’oliva extra vergine
  • 1 cipollotto tritato
  • Peperoncino
  • 1/2 bicchiere di vino bianco secco
  • Prezzemolo tritato
  • 200 grammi di pomodorini
  • Sale

Preparazione


Mettete sul fuoco una pentola di acqua salata e fatevi cuocere le linguine, nel frattempo spolpate il granchio.

In una padella fate imbiondire un cipollotto tritato insieme al peperoncino e a tre cucchiai di olio extra vergine di oliva. Aggiungete i pomodorini tagliati in quattro e fate cuocere per cinque minuti. 

Aggiungete poi la polpa di granchio e fate cuocere per altri due minuti, quindi versate il vino bianco e lasciatelo evaporare. 

Scolate la pasta al dente e versatela in padella con il sugo, aggiungete un po’ di acqua di cottura della pasta se serve e completate con una manciata di prezzemolo tritato.

martedì 16 giugno 2015

Pesce crudo a tavola: le regole d'oro!

In estate il pesce crudo è tra i protagonisti indiscussi delle nostre tavole: che si tratti di sushi o sashimi o di un nostrano crudo all’italiana, è importante che vengano rispettate alcune semplici regole, per garantire che il pesce sia privo di rischi e non rovinarsi il piacere.


I casi di salmonellosi e listeriosi legati al consumo di pesce crudo sono, infatti, pericolosamente in crescita, con conseguenze che spaziano dai problemi gastrointestinali all’epatite A.

Prima di tutto, attenzione alla qualità della materia prima: è sempre consigliabile rivolgersi ad un fornitore di fiducia (parliamo, in questo caso, del consumo casalingo) e comunque verificare la modalità di conservazione del prodotto. La legge prevede l’obbligo di congelamento a temperature non superiori a -20°C e per 24 ore del pesce prima di poter essere distribuito e messo in vendita, per prevenire il rischio di trasmissione di parassiti come l’Anisakis.

In generale, tutte le variazioni di temperatura incidono negativamente sulla freschezza, per questo occorre prestare la massima attenzione affinché il pesce non subisca shock termici nei diversi passaggi.

Anche nel frigorifero di casa, il pesce deve essere accuratamente protetto, per scongiurare l’ossidazione del prodotto. Inoltre, nella preparazione è bene evitare di lavorarlo eccessivamente, per non alterarne l’equilibrio.

lunedì 15 giugno 2015

Il pesce nello svezzamento...

E’ ormai assodato che il pesce sia un alimento fondamentale per la dieta di tutti, ma come si introduce nella dieta dei bambini? Partiamo dal principio: lo svezzamento.
Per evitare sensibilizzazioni allergiche il pesce è introdotto nell’alimentazione del lattante dal sesto mese a svezzamento avviato: come omogeneizzato o, solo dopo gli otto mesi, come secondo quindi da solo.

Le virtù del pesce sono ormai note: gli Omega-3 intervengono nello sviluppo del sistema nervoso del bambino essendo componenti principali della membrana cellulare; contiene "proteine nobili”, ricche dei 21 amminoacidi che formano le unità base delle proteine; abbonda di sali minerali quali iodio, fosforo, ferro, selenio e zinco che intervengono nel funzionamento della tiroide e nella formazione dei globuli rossi; i suoi acidi grassi polinsaturi abbassano inoltre il livello di colesterolo e sono fondamentali per lo sviluppo della retina. Ma alla stregua di tutti gli alimenti anche il pesce deve essere introdotto gradualmente, per tenere sotto controllo la comparsa dei sintomi tipici delle allergie.

Dicevamo che il pesce va introdotto nella dieta del bimbo intorno ai 6 mesi di età, aggiunto alla minestrina vegetale, al posto della carne. Dagli 8 mesi in poi si può proporre come secondo, accompagnato dalle verdure. Nel caso in cui ci sia il rischio di allergie a causa di una predisposizione familiare si deve aspettare che compia un anno. E’ sconsigliato invece far assaggiare crostacei e molluschi, da proporre dal secondo anno di età in avanti perché possono originare intolleranze.

I pesci più magri sono ideali per iniziare: nasello, sogliola, platessa e merluzzo sono facilmente digeribili e più facili da masticare poiché privi di tessuto connettivo; abbiamo poi i bianchi dal sapore delicato come orata e branzino; quelli più grassi invece come il salmone si introducono nella dieta dei più piccoli man mano che crescono. 
Il metodo di cottura migliore è a vapore.

D’altronde da sempre si filosofeggia sull’idea che “siamo ciò che mangiamo”; e la scienza ha confermato che il pesce previene le allergie e che i bambini che ne fanno scorpacciate sono più attenti ma, udite udite: diviene un alleato prezioso anche per i genitori perché concilia il sonno dei vostri cuccioli!

venerdì 12 giugno 2015

Spiedini di pesce spada

Gli spiedini di pesce sono un’ottima soluzione che ben si presta ad essere servita sia come antipasto che come secondo, garantendovi sempre una buona riuscita ed in più sono davvero semplici e veloci da preparare.

Il pesce spada è un pesce gustoso dalle carni sode e compatte, che accompagnato dal sapore intenso dei peperoni e da quello più dolce delle cipolline, crea un mix davvero prelibato. Vediamo allora come preparare i nostri ottimi spiedini!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 600g di pesce spada
  • 2 peperoni rossi
  • Cipolline in agrodolce
  • Prezzemolo
  • 3 spicchi d’aglio
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Preparazione

Tagliamo il pesce spada a cubetti di circa un paio di centimetri (o anche più grandi). Laviamo i peperoni e tagliamo anche questi a pezzetti quadrati.

Ora iniziamo a comporre i nostri spiedini alternando a piacere il pesce spada, i peperoni e le cipolline in agrodolce (in alternativa potete utilizzare anche quelle sott’olio).

Prepariamo ora l’olio aromatico che ci servirà per spennellare i nostri spiedini e renderli così più saporiti. Mescoliamo l’olio extra vergine di oliva con il prezzemolo, gli spicchi d’aglio, il sale e il pepe e mescoliamo il tutto accuratamente.

Una volta spennellati gli spiedini possiamo procedere con la loro cottura che può avvenire in svariati modi: alla piastra, in padella, alla brace. In genere è importante ricordare che il pesce spada non va mai cotto troppo per evitare che diventi troppo secco. Mettiamo quindi la fiamma a fuoco lento e cuociamo, rigirando i lati, per non più di 10 minuti.

A fine cottura possiamo spennellare ulteriormente i nostri spiedini con l’olio aromatico ed aggiustare di sale e pepe se necessario.

giovedì 11 giugno 2015

Il pesce: un alimento per l'estate!

Inserire il pesce nel contesto della dieta mediterranea è un toccasana per la nostra salute, in quanto oltre all’apporto di Omega 3, contenuti in modo particolare nel pesce azzurro e nel salmone, le carni di pesce sono un alimento facilmente digeribile e a ridotto apporto calorico.

Per questi motivi è un alimento particolarmente adatto alla nostra dieta per l’estate, in cui il fabbisogno calorico è sicuramente inferiore. Molte sono le ricette semplici e veloci che possiamo creare con questo alimento versatile grazie alle numerose varietà presenti nei nostri mari.

Oltre alla classica divisione tra pesce azzurro e pesce bianco, è possibile classificare il pesce anche in base alla quantità di grassi presenti nelle loro carni:
  • magrissimi, hanno una quota di grassi inferiore all’1% (luccio, nasello,merluzzo, orata e razza);
  • magri, hanno una quota di grassi compresa tra 1 e 3% (cernia, rombo, spigola, sogliola, palombo, trota);
  • semigrassi, hanno una quota di grassi compresa tra il 4 e 10% (acciuga, sardina, tonno, triglia, dentice, pesce spada, sarago, cefalo, carpa);
  • grassi, hanno una quota di grassi superiore al 10% (salmone, sgombro, aringa, anguilla).
Questa suddivisione deve però essere letta nel modo giusto e non spaventarsi di fronte alla scritta “grasso” in quanto i lipidi del pesce sono per la maggior parte acidi grassi polinsaturi, soprattutto della serie Omega 3, quindi ad alto valore nutrizionale.

Il pesce è anche un alimento ricco di proteine ad alto valore biologico contenenti tutti gli amminoacidi essenziali. Importantissimo è l’apporto di sali minerali come il fosforo, il calcio e lo iodio, anche il contenuto di vitamine è notevole in particolare A,D,E ed alcune del gruppo B.

Per questi motivi il pesce risulta un alimento fondamentale da inserire nell’ambito di una dieta equilibrata nell’arco di tutte le stagioni, anche se la leggerezza che lo caratterizza, lo rende un alimento da consumare soprattutto durante la stagione estiva.

mercoledì 10 giugno 2015

Come pulire le seppie

In cucina, questi molluschi, sono molto apprezzati per la preparazione di antipasti, come ingrediente di base per insalate di mare, quelle di piccole dimensioni come condimento per primi piatti, oppure fritte, in umido o grigliate per ottenere ottimi secondi di pesce. La cottura deve essere breve per mantenere al meglio la loro morbidezza.


La pulizia delle seppie è sempre considerata un'impresa non troppo facile, ma seguendo questi accorgimenti risulterà più semplice e agevole.
 Vediamo quindi come procedere:

  • la prima operazione da compiere è lavare la seppia sotto l'acqua corrente, per eliminare tutte le impurità sulla superficie, ricordando sempre di tenerla a testa in giù;
  • a questo punto, potete procedere all'eliminazione dell'osso: la tecnica è quella di infilare due dita nel corpo della seppia e, una volta trovato l'osso, bisogna sfilarlo con molta delicatezza;
  • il passo successivo è tagliare con le forbici la testa e i tentacoli; poi, esattamente dove prima era l'osso, bisogna fare un'altra incisione per togliere la pelle e tirare via completamente le interiora con le dita. Quando la seppia sarà completamente pulita, basterà risciacquarla sotto l'acqua corrente e infine poggiarla dentro uno scolapasta, così da farla drenare;
  • si procede poi con la pulizia della testa, eliminando il becco che si trova al centro semplicemente sfilandolo con le dita, e tagliando gli occhi con le forbici. Infine si dovrà tirar via anche il sacchetto di inchiostro. Quest'operazione dev'essere svolta con molta delicatezza, stando attenti a non rompere il sacchetto.
Le seppie pulite si possono conservare in frigorifero coperte con un panno bagnato o pellicola trasparente per 24 ore. Possono essere congelate in sacchetti freezer e consumate entro 3-4 mesi.

martedì 9 giugno 2015

Insalata di riso orto-mare...

L'insalata di riso orto-mare è una particolare insalata di riso che sposa al sapore delle verdure il gusto delicato dei gamberetti. E' un ottimo primo piatto che si adatta ad ogni occasione, ideale da servire freddo durante le calde e afose giornate estive.

Vediamo cosa ci serve per preparare questa gustosa ricetta!

Ingredienti:
  • 250 g di riso per insalate
  • un cucchiaio di capperi sotto sale 
  • un peperone giallo 
  • un peperone rosso
  • 4 zucchine novelle
  • 250 g di gamberetti
  • prezzemolo, basilico 
  • olio extravergine d'oliva 
  • sale

Procedimento

Cuocete il riso in acqua bollente salata, secondo i tempi indicati sulla confezione; scolatelo,
fatelo raffreddare su un telo, mettetelo in una ciotola e conditelo con 2 cucchiai d'olio.

Abbrustolite i peperoni sotto il grill del forno, trasferiteli in un sacchetto di carta e fateli raffreddare per pelarli facilmente; apriteli, eliminate semi e filamenti e riduceteli a dadini. 
Pulite le zucchine e tagliatele a fette sottilissime.

Cuocete i gamberi per 2 minuti in acqua bollente salata; scolateli, fateli intiepidire e sgusciateli.

Mescolate al riso peperoni, zucchine, gamberetti e un cucchiaio di prezzemolo tritato; regolate di sale. Saltate i capperi dissalati in un padellino con 2 cucchiai d'olio, uniteli all'insalata con l'olio, mescolate e guarnite con foglioline di basilico.

lunedì 8 giugno 2015

Gli Omega 3 nell'alimentazione dello sportivo

Trattiamo oggi di una tematica che interesserà molto chi pratica sport, sia a livello professionistico che amatoriale. Gli sportivi infatti di solito sono soggetti attivi e consapevoli della relazione tra salute-alimentazione-prestazione molto attenti alla propria dieta, consci che questa può influire anche di molto sulla propria forma e sulla prestazione.


Il team dell’Università di Aberdeen in Scozia, coordinato da Dott. Stuard Gray, dopo aver studiato le diverse fasi del decadimento muscolare in pazienti di età diverse tra loro, è giunto alla conclusione che l’olio di pesce combinato all’attività fisica previene il decadimento muscolare.

Infatti l’assunzione regolare di olio di pesce già nella giovane età diminuirebbe la perdita di tonicità della muscolatura, inevitabile con il passare degli anni. Gli effetti benefici sarebbero merito degli acidi grassi e degli Omega 3 già noti ai salutisti per le loro proprietà benefiche sul cuore e la circolazione, nonché per la capacità di prevenire l’obesità, che porterebbero ad un rallentamento della perdita di proteine dal muscolo. Si tratta solo di uno studio pilota, ma i ricercatori hanno promesso che continueranno le ricerche in merito.

Un’altro beneficio degli acidi grassi Omega 3, è il loro effetto positivo sui tempi di reazione.
Infatti durante lo svolgimento dell’attività sportiva o di un qualsiasi esercizio intenso il muscolo perde sostanze infiammatorie. Queste non solo influiscono sulla prestazione dello sportivo ma sono anche causa di disturbi dell’apparato locomotore (tendini, articolazioni, muscoli).
Grazie ad una assunzione regolare di Omega 3 è possibile diminuire i danni collaterali di queste tossine e migliorare i tempi di reazione complessi fondamentali soprattutto per chi pratica sport di gruppo.

Non ci resta che aiutare la nostra muscolatura assumendo Omega 3, che abbonda soprattutto nel pesce azzurro, nel tonno e nel salmone.

venerdì 5 giugno 2015

Il pesce: ottimo alleato per la cura dei capelli

Al giorno d’oggi avere una chioma fluente e lucida sembra sempre più difficile: piastre, lacca, tinte e svariate sostanze chimiche aggrediscono senza farsi scrupoli il cuoio capelluto di uomini e donne, senza contare smog e stress, che ne danneggiano la salute tanto quanto gli eccessivi bagni di sole ai quali ci si sottopone senza prendere le giuste precauzioni.

Utilizzare i prodotti indicati è già un passo avanti ma non basta, è fondamentale nutrire i capelli con i cibi giusti

Spesso la causa della caduta e dell’indebolimento dei capelli è da ricercare infatti in una cattiva alimentazione che conduce ad uno scorretto apporto nutrizionale: diete ipocaloriche e vegetariane incidono negativamente sulla salute della chioma.

La correlazione tra alimentazione e stato del capello dipende dal fatto che una parte strutturale del capello è composta da proteine, ma la buona notizia è che tra gli alimenti “pronto soccorso” assume un ruolo rilevante il pesce, ricco di sostanze che aiutano i capelli, in particolare:
  • Omega 3: protegge i bulbi dei capelli, possiede proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti ed ha un’azione vasodilatatrice, i capelli cadono infatti a causa della scarsa ossigenazione e si imbiancano prematuramente a causa del processo di ossidazione;
  • zinco: assume un ruolo fondamentale nella crescita dei capelli poiché favorisce l’attività delle cellule germinative della matrice; tra i pesci che più abbondano di questo oligoelemento troviamo cozze, gamberi e ostriche;
  • è ricco di selenio, utilissimo per combattere i radicali liberi;
  • aminoacidi solforati dei quali è ricca la cheratina, la proteina che costituisce e rinforza i capelli.
Tra i tipi di pesce più indicati troviamo il pesce azzurro, con aguglie,acciughe, sarde e sgombri; il salmone, contenente proteine ricche di lisina, aminoacidi fondamentali per la salute del cuoio capelluto.

giovedì 4 giugno 2015

Filetti di sogliole impanati in meno di mezz'ora...

Gli impegni della vita quotidiana ci portano spesso a rinunciare al piacere di gustare un buon piatto di pesce, perché non si hanno il tempo e la voglia di mettersi ai fornelli una volta rincasati da una lunga giornata di lavoro.

La ricetta che proponiamo oggi vi permetterà di portare in tavola un secondo di pesce in mezz'ora!


Ingredienti:
  • 3 cucchiai di pangrattato
  • Aromi a vostro piacimento (rosmarino, timo, salvia, maggiorana)
  • 8 filetti di sogliole
  • Olio d’oliva
  • Sale


Procedimento

Tritate tutti gli aromi per ottenere un bel cucchiaio colmo di erbe, aiutatevi con un mixer o con un coltello affilato.

Amalgamate bene il pangrattato e il composto di aromi, ora unite un’abbondante presa di sale.
Passate i filetti di sogliole nel pangrattato aromatizzato, facendo ben aderire l'impanatura sui due lati.

Disponete il pesce in una teglia, aggiungete un filo d’olio e cuocete nel forno a 250 gradi per 5 minuti.

Ora godetevi il vostro piatto e buon appetito!

mercoledì 3 giugno 2015

Come pulire correttamente calamari e totani

Sapere come pulire i calamari è indispensabile per gli amanti dei piatti di mare poiché con essi si possono realizzare numerose ricette come zuppe, frittura, calamari arrostiti, i calamari ripieni, le insalate di mare etc. tutte senza dubbio squisite.


Il procedimento per pulire i calamari è idoneo anche per quanto riguarda i totani, quindi una volta imparata la tecnica possiamo anche riutilizzarla.

I passaggi da compiere sono pochi e veloci, quindi vediamo subito come fare:
  • per prima cosa lavate i calamari sotto l’acqua corrente;
  • con una mano afferrate la testa del calamaro e con l’altra il corpo, tirate delicatamente la testa in modo da determinare il distacco delle interiora;
  • eliminate la conchiglia trasparente (il gladio);
  • eliminate la pelle e sciacquare il calamaro sotto l’acqua corrente per eliminare eventuali residui dalla sacca facendo attenzione a non romperla;
  • dalla testa del calamaro togliere il becco corneo che si trova al centro dei tentacoli con l’aiuto delle forbici;
  • eliminate gli occhi e tutta la parte circostante ad essi sempre con l’aiuto delle forbici;
  • sciacquare sotto l’acqua fredda e utilizzare come previsto dalla ricetta.
Una volta terminata la pulizia si può procedere all’utilizzo dei molluschi a seconda della ricetta scelta, possiamo tagliarli a tondini se dobbiamo fare la frittura, oppure lasciarli interi se dobbiamo farli ripieni, e così via. 

Altrimenti possiamo conservarli in frigo in un recipiente coperto con pellicola trasparente sino al momento del consumo che non deve superare le 24 ore. Si possono congelare puliti e consumare entro 3-4 mesi.

lunedì 1 giugno 2015

Mangiare pesce aiuta il cervello a rimanere giovane

Del fatto che il pesce sia un prezioso alleato per la nostra salute abbiamo ampiamente discusso diverse volte, e sempre più spesso vengono diffusi degli studi che lo confermano.


Uno di questi, pubblicato dall’American Journal of Preventive Medicine e condotto dall’University of Pittsburgh afferma che mangiare pesce una volta a settimana protegge le parti del cervello tendenzialmente più colpite dall’invecchiamento.

La ricerca si basa sull’osservazione di un gruppo di 260 persone dai 65 anni in su, che si è protratta per 10 anni, dal 1989 al 1999. Sono state studiate le abitudini alimentari dei componenti del gruppo, che si sono inoltre sottoposte ad una risonanza magnetica del cervello. 
Alla fine dalle analisi è emerso che coloro che consumavano pesce (cotto alla griglia o al forno), avevano esteso in media del 4% in più le aree adibite alle abilità cognitive e del 14% quelle associate alla memoria rispetto a chi non consuma pesce.

I ben noti Omega 3 infatti, acidi grassi dei quali il pesce abbonda, sono conosciuti per le proprietà antiossidanti e perché migliorano la composizione delle membrane delle cellule cerebrali, ad una condizione però: il pesce non deve essere fritto.

Le elevate temperature della frittura hanno difatti conseguenze negative sui nutrienti, dunque per preservare le proprietà benefiche del pesce bisogna cuocere il pesce per un breve tempo ed evitare di raggiungere temperature eccessivamente alte, al fine di ridurre i rischi legati al consumo di pesce crudo e non danneggiare le sostanze nutritive.