venerdì 29 maggio 2015

Paccheri light con merluzzo, rucola e pomodorini...

Se avete poco tempo e non sapete cosa preparare, oppure volete restare leggeri, mangiando qualcosa che non vi appesantisca, ecco qui il primo piatto che fa per voi!

Il merluzzo, è un pesce molto light e digeribile, dal sapore delicato e dalla polpa tenera, e l’aggiunta di rucola e pomodorini conferisce gusto e colore a questa ottima ricetta.
La rucola inoltre, essendo aggiunta a crudo, conserva tutte le sue proprietà e vitamine.

Vediamo allora come realizzare i nostri paccheri light.


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 350 g di paccheri
  • 1 cipolla piccola
  • 300/400 g di merluzzo fresco
  • Rucola q.b
  • Pomodorini q.b
  • Olivo extra vergine di oliva
  • Prezzemolo
  • Sale e pepe

Preparazione

Mentre l’acqua per la pasta si scalda e la pasta poi cuoce, prepariamo il nostro sugo light.

Facciamo soffriggere la cipolla sminuzzata nell’olio extra vergine di oliva e una volta imbiondita, aggiungiamo il nostro merluzzo fresco (in precedenza tagliato a tocchetti).

Facciamo cuocere il merluzzo per qualche minuto e aggiungiamo i nostri pomodorini (potete tagliarli a piacere a metà oppure in pezzi più piccoli). Saliamo, pepiamo e mettiamo il prezzemolo, mescolando per bene il tutto.

Infine aggiungiamo la rucola a crudo sminuzzata e il nostro sugo light è pronto per condire i nostri paccheri. Se preferite, potete aggiungere al piatto un filo d’olio extra vergine di oliva prima di servire.

giovedì 28 maggio 2015

Pesce e vino: qual'è l'abbinamento giusto?

Una volta era una questione di abbinamento: il bianco si beve con il pesce e il rosso con la carne. Poi la moda ha cambiato i giochi. I giapponesi però hanno svelato il motivo scientifico per cui è bene tornare alle vecchie buone abitudini.



I vini rossi, in abbinato a orate e gamberi, lasciano in bocca un retrogusto spiacevole, «pescioso», per colpa del loro contenuto di ferro, mediamente maggiore rispetto a quello dei vini bianchi. 


I ricercatori hanno apparecchiato un pasto a base di frutti di mare ad alcuni volontari, tutti conoscitori dei vini. Poi hanno servito loro 38 vini rossi e 26 bianchi. Intendiamoci: non rovinano le proprietà degli alimenti, il pesce resta un toccasana.

Risultato? quando il vino conteneva una maggior quantità di ferro dopo il pasto restava in bocca più facilmente un sapore poco gradevole. Tanto che il problema scompariva se al vino «ferroso» si aggiungevano enzimi in grado di legare il ferro.

Ciò non significa che tutti i rossi siano da evitare: le eccezioni alla regola infatti non mancano, e da qualche tempo pare quasi chic scegliere un bel rosso per accompagnare un branzino. L’importante è che si rispetti l’unica regola aurea degli abbinamenti fra vino e cibo: nessuno dei due sapori deve sovrastare l’altro. 

E poi ricordiamoci che un bicchiere a tavola fa bene, per il resto è meglio evitare: gli alcolici sono molto calorici.

mercoledì 27 maggio 2015

Il pesce aiuta a prevenire il diabete...

Mangiare un piatto a base di pesce almeno due volte a settimana potrebbe aiutare a prevenire l`insorgere di complicanze e disturbi renali nei pazienti affetti da diabete.

Di norma, a chi è affetto da questa malattia è sconsigliata l’assunzione di cibi ricchi di proteine in quanto il fegato, già compromesso dalla malattia, verrebbe appesantito ulteriormente. 
Da recenti studi, invece, emerge come non sia tanto la quantità di proteine assunte a determinare un lavoro eccessivo per il fegato, quando piuttosto la qualità delle stesse. 

In tal senso, il pesce sarebbe da considerare una buona fonte proteica e un alimento che va incontro alle necessità di questa patologia perché:
  • è ricco di grassi insaturi, detti anche “grassi buoni”, contenenti una elevata concentrazione di omega 3;
  • le sostanze nutritive di cui è composto migliorano i livelli lipidici nel sangue;
  • qualità di grassi e proteine superiore rispetto a quelli della carne, visto che il pesce presenta una concentrazione inferiore di tessuto connettivo.
Tutte caratteristiche che incidono sulla funzionalità dei reni: è stato infatti riscontrato che mangiare pesce più di una volta a settimana coincide con una minore concentrazione di albumina nelle urine. Un quantitativo troppo alto di questa proteina, noto come macroalbuminuria, indica appunto un disturbo al funzionamento dei reni. Inoltre riduce in modo significativo il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e proteggere la salute del cuore e dei vasi.

Ma quali sono le tipologie di pesce più indicate? Anzitutto i pesci magri. 
Al primo posto c'è l`orata, ma anche cernia, merluzzo, scampi e gamberi sono consigliabili per una dieta ipocalorica che permetterà ai diabetici di non rinunciare al gusto e allo stesso tempo salvaguardare la salute!

martedì 26 maggio 2015

Spaghetti alle capesante...

Le capesante sono dei molluschi bivalvi molto pregiati e saporiti, composti da una parte bianca più soda e consistente, e da una parte color arancio più molle e cremosa.

Il loro gusto, piacevolmente intenso ma non troppo, ed apprezzato in genere da tutti i palati, ben si presta sia alla gratinatura al forno che alla preparazione di ottimi primi piatti, come i prelibatissimi spaghetti che vi proponiamo oggi.

La preparazione di questa ricetta è veramente molto semplice e veloce ma il risultato è davvero ottimo!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 350 g di spaghetti
  • 400 g di capesante pulite
  • 1 scalogno
  • Prezzemolo tritato
  • Una spruzzata di vino bianco secco
  • Olio extra vergine d’oliva
  • Sale e pepe

Preparazione


Mentre l’acqua si porta in ebollizione e la pasta in seguito cuoce, prepariamo il nostro sugo facendo soffriggere lo scalogno tritato con qualche cucchiaio di olio extra vergine di oliva.

Una volta che lo scalogno comincia ad imbiondirsi aggiungiamo le nostre capesante (in precedenza pulite) e facciamo cuocere a fuoco vivace per qualche minuto (facciamo attenzione a non cucinarle troppo perchè diventerebbero dure e gommose!
).

Sfumiamo con il vino bianco e facciamo evaporare. Aggiustiamo di sale e pepe a piacere e il nostro sugo è pronto!

Volendo, per dare un tocco di sapore in più, possiamo aggiungere ai nostri spaghetti anche una spolverata di prezzemolo fresco.

lunedì 25 maggio 2015

Una pelle più liscia? Nutrila con il pesce!

Il binomio pesce-salute è ormai noto a tutti: ancora di salvezza per chi è a dieta, prezioso alleato del sonno, aiuta a prevenire le allergie e fa tornare il buon umore alle donne.


Le sostanze contenute nel pesce tornano inoltre particolarmente utili alla nostra pelle poiché intervengono nei meccanismi che regolano la produzione di elementi essenziali per l’idratazione della cute.

Soprattutto durante il periodo estivo la pelle viene sottoposta a stressanti "abbuffate di sole", ma nutrirla con oli e unguenti non basta a proteggerla, è fondamentale correre ai ripari introducendo nel nostro organismo le sostanze nutritive giuste e fortunatamente il pesce soccorre la nostra epidermide in diversi modi:

  • previene l’invecchiamento cutaneo, poiché gli acidi grassi Omega 3 proteggono la pelle dalla massiccia dose di raggi UV alla quale ci sottoponiamo, volentieri, appena il sole fa capolino;
  • contiene, oltre ad altri importanti sali minerali, il selenio, che svolge un’azione protettiva nelle ossidazioni cellulari;
  • previene l’eczema: uno studio pubblicato sulla rivista “Archives of Disease in Childhood” ha dimostrato che l’inserimento di pesce nell’alimentazione del neonato nei primi nove mesi di vita può ridurre il rischio di sviluppare il fastidioso disturbo del 25%;
Volete una pelle più liscia? Mangiate salmone, trota, merluzzo, tonno e sgombro traboccanti di Omega 3, e ricchi di proteine e virtù che sono rigeneranti e riparatrici a livello cellulare e cutaneo.

venerdì 22 maggio 2015

Il pesce spada: la bistecca di mare!

Il pesce spada è un pesce di grandi dimensioni che può raggiungere i 4 metri di lunghezza e i 5 quintali di peso. La sua composizione nutritiva è molto simile a quella della carne bovina sia per quanto riguarda le proteine (circa 20%) che i grassi (circa 5%).


Ecco perché il classico trancio di pesce spada viene definito anche come una vera e propria bistecca di mare. A differenza della carne però, che possiede molti grassi saturi, il pesce spada abbonda invece di acidi grassi polinsaturi tra cui i famosi omega-3, molto benefici per la salute dell’organismo ed in particolare per il cuore.

Dal punto di vista nutrizionale il pesce spada è perciò un alimento di ottima qualità con il giusto apporto di elementi nutritivi ed è inoltre un’ottima fonte anche di vitamina B12, B6, niacina, fosforo e selenio. E la sua carne rosea, soda, e non molto grassa è molto apprezzata anche dai più piccoli e da tutti coloro che non amano i pesci pieni di lische (il pesce spada possiede infatti un’unica vertebra centrale).

Si rivela inoltre un ottimo alleato nelle diete ipocaloriche avendo solo 121 Kcal per 100 grammi. Come metodi di preparazione il pesce spada è ottimo alla griglia, fritto, arrosto e affettato sottile come carpaccio. 


Da non dimenticare che la cottura per essere perfetta deve essere abbastanza rapida altrimenti la consistenza diventa asciutta e stopposa ed è pertanto consigliabile toglierlo dal fuoco non appena la carne cambia colore e diviene opaca.

giovedì 21 maggio 2015

Calamari ripieni al forno...

Il calamaro, data la sua forma a sacchetto, è un mollusco che ben si presta ad essere “riempito” con ogni sorta di ripieno. Ecco una ricetta classica che soddisfa un po’ tutti i palati!

La preparazione è un po’ laboriosa ma per fare una bella figura nelle occasioni speciali, si sa, bisogna impegnarsi un po’! Vediamo allora cosa ci serve per preparare questo gustosissimo secondo di pesce.




Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • Calamari 500 gr
  • 2 uova intere
  • Parmigiano grattugiato 30gr
  • Mollica di pane 140 gr
  • 6 Filetti di acciughe
  • 3 spicchi d’aglio
  • Vino bianco
  • Prezzemolo tritato
  • Olio extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Preparazione

Pulite accuratamente i calamari avendo l’accortezza di estrarre il dente duro e conservare i tentacoli che andranno poi tagliati finemente. Mettiamo invece da parte il corpo del mollusco.
A questo punto in una pentola adatta mettete tre cucchiai di olio e.v.o, due spicchi d’aglio tritati e i filetti di acciuga sminuzzati a pezzetti.

Una volta che le acciughe si saranno quasi sciolte, possiamo aggiungere i tentacoli e sfumare con una spruzzata di vino bianco. Nel frattempo spezzettiamo la mollica di pane e la immergiamo in poca acqua tiepida. In seguito la strizziamo e la aggiungiamo a quanto stiamo preparando. Spolveriamo con il prezzemolo tritato e trasferiamo il tutto in una terrina.

Ora aggiungiamo le uova intere e il parmigiano grattugiato, aggiustiamo di sale e pepe e mescoliamo energicamente tutto il composto per farlo amalgamare in modo omogeneo.
A questo punto possiamo riempire il corpo dei calamari con il composto ottenuto per circa tre quarti (non tutto altrimenti in cottura potrebbero rompersi!) e lo chiudiamo con uno stuzzicadenti.

In una pirofila mettiamo due cucchiai di olio e.v.o e uno spicchio d’aglio diviso in quattro e disponiamo quindi i nostri calamari. Aggiungiamo mezzo bicchiere di vino bianco e li facciamo cuocere in forno per 40 minuti a 180°. A metà cottura li bagniamo con il loro sughetto e li bucherelliamo per evitare che si rompano. Infine, una volta pronti, cospargeteli con del prezzemolo fresco tritato.

Non sarà un piatto da preparare tutti i giorni, data la sua laboriosità nella preparazione, tuttavia se avete ospiti a cena, il successo è assicurato!

mercoledì 20 maggio 2015

Mangiare pesce in gravidanza? Si può!

Il dubbio amletico sul consumo di pesce in gravidanza attanaglia tantissime donne che pianificano o vivono una gravidanza.

Una cosa però è certa: mangiare pesce durante la gravidanza è fondamentale per garantire il corretto sviluppo del bambino! Si tratta infatti di un alimento ricco di proteine, omega-3, vitamine e minerali; alcune varietà contengono vitamina D ed è povero di grassi saturi.

Il pesce è dunque una fonte inesauribile di salute e benessere che garantisce il giusto apporto delle migliori sostanze nutritive.

Il dubbio relativo al consumo nasce dalla paura della contaminazione da metilmercurio, una molecola che può mettere a repentaglio il normale sviluppo del feto.

Il modo migliore per non lasciarsi assalire dalle insicurezze durante il periodo più bello della vita di una donna è semplice: informarsi e mangiare pesce in modo consapevole, non rinunciarvi. Bisogna sapere infatti che quasi tutte le varietà di pesce contengono qualche traccia di metilmercurio, ma il pescato che si trova solitamente nei negozi ne contiene quantità minime.

“Dati scientifici indicano che durante la gravidanza mangiare ogni settimana da 200 a 350 grammi circa di diversi tipi di pesce poveri di mercurio fa bene allo sviluppo e alla crescita del feto”, è ciò che afferma Stephen Ostroff, esperto della Food and Drug Administration, organizzazione che assieme alla Environmental Protection Agency sta rivedendo i consigli sul consumo di pescato da parte delle donne che vivono o programmano la gravidanza.

Le due organizzazioni raccomandano di non varcare la soglia dei 170 grammi di tonno pinna gialla a settimana, ma quello “light” in scatola, pe esempio, contiene molto meno metilmercurio. Se si è in gravidanza bisogna inoltre evitare prodotti ittici della famiglia Malacanthidae tipica del Golfo del Messico, pesce spada, sgombro reale e squalo. Cercate di alternare diverse tipologie di prodotto ittico come merluzzo,gamberetti, tilapia e salmone.

Non lasciate che il dubbio infesti i vostri pensieri e rovini le giornate più belle che vi attendono, bastano due cose: attenzione e informazione!

martedì 19 maggio 2015

Mangiare pesce riduce il rischio di depressione nelle donne

Da tempo ormai tessiamo le lodi del pesce: migliora memoria e attenzione, è un preziosissimo alleato se si decide di percorrere il lastricato viaggio che conduce al peso ideale ma, udite udite, sembra sia anche l’ingrediente principale della ricetta della felicità.

I ricercatori australiani del Menzies Research Institute (Tasmania), hanno concluso che mangiare pesce almeno due volte a settimana riduce il rischio di depressione del 25% nel gentil sesso ma non ha alcun effetto sugli uomini. Il team ha monitorato nell’arco di 5 anni più di 1.400 uomini e donne di età compresa tra i 26 e i 36 anni, partendo dall’ipotesi che nelle donne gli alti livelli di acidi grassi omega-3 si potessero combinare con estrogeni e progesterone, gli ormoni sessuali femminili, mantenendo un corretto funzionamento del cervello. Dallo studio è emerso che il mix riduce nella donna il rischio di inciampare nei disturbi depressivi almeno del 6%, inoltre abbassa il livello del colesterolo “cattivo” e mantiene alto il livello di quello “buono”, HDL.

Nessun particolare effetto è stato riscontrato sugli uomini, lo studio ha ipotizzato che ciò accade perché di solito mangiano più carne e assorbono da essa alcuni principi nutritivi.

Durante l’esperimento i partecipanti prendevano nota di ciò che mangiavano mentre i ricercatori monitoravano le ripercussioni sulla loro mente. Chi mangiava pesce due volte a settimana aveva il 25% di possibilità di cadere in depressione rispetto a chi lo assumeva meno di due volte.

La ricerca è stata pubblicata su American Journal of Epidemiology, rivista specializzata e a questo proposito, sul Daily Mail, la dietologa Sarah Schenker ha affermato che è raccomandabile mangiare due porzioni di pesce a settimana a scelta tra tonno, sardine o salmone, oltre al fatto che anche il pesce bianco è ricco di sostanze nutritive.

Naturalmente, non ci si può aspettare che sia sufficiente mangiare pesce ogni giorno per tutelarsi da una malattia dall'origine multifattoriale complessa come la depressione, che chiama in causa tutta una serie di componenti genetiche, ambientali e culturali variamente interagenti tra loro, ma a fronte delle prove offerte dai ricercatori australiani perché non provare qualche nuova ricetta di mare? Il piacere di un buon piatto di pesce sarà comunque qualcosa di cui gioire, anche nella consapevolezza di prendersi cura della propria salute su più fronti.

lunedì 18 maggio 2015

Filetti di merluzzo con pomodorini e olive...

Il pesce protagonista della ricetta di oggi è il merluzzo, dalla carne delicata, gustosa e con pochi grassi, a cui aggiungeremo il sapore deciso delle olive e quello dei pomodorini freschi.

La prova costume si avvicina e dobbiamo rimetterci in forma! Questa ricetta light fa proprio al caso vostro perché è squisita, leggera e allo stesso tempo veloce e semplice da preparare.


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 4 filetti di merluzzo freschi
  • 1 spicchio d’aglio
  • pomodorini freschi 
  • olio extravergine d’ oliva
  • vino bianco
  • olive snocciolate (verdi o nere a piacere)
  • prezzemolo tritato
  • Sale e pepe

Preparazione:

Far soffriggere l’olio extravergine di oliva e l’aglio a pezzettini (o intero secondo le abitudini) in una pentola, a fiamma non eccessivamente alta. 

Aggiungere i filetti di merluzzo, i pomodorini e le olive tagliate a rondelle, sfumare con una spruzzata di vino bianco e lasciarlo evaporare.
Aggiungere anche un po’ d’acqua e cuocere a fuoco dolce per circa 10-15 minuti finchè il sughetto non si sarà ristretto.

A questo punto salare e pepare a piacere e in seguito spolverizzare con del prezzemolo tritato.

Il vostro piatto leggero e gustoso è pronto… buon appetito!

venerdì 15 maggio 2015

Cozze: gli accorgimenti per gustarle senza ansie

Siete dubbiosi? La cozza vi affascina ma non vi fidate? Per superare le perplessità bastano alcuni accorgimenti, vi permetteranno di gustare questi ghiotti doni del mare senza lasciarsi prendere dall’ansia.

Cominciamo dalle astuzie per testarne la freschezza, prima di acquistare le cozze è necessario controllare:

  • peso e suono: scuotendo la retina che le contiene dovrete sentire un suono pieno e sordo, e i gusci devono restare ben chiusi;
  • odore: se prevale quello di salsedine sono fresche, se sentite odori sgradevoli lasciate stare;
  • vitalità: farete fatica ad aprirli, inoltre avranno una polpa aderente alla conchiglia.
L’altro importantissimo accorgimento riguarda la pulizia e l’apertura delle cozze, ecco come fare per essere tranquilli:
  • lavate le cozze sotto l’acqua corrente e rimuovete tutte le incrostazioni del guscio grattando con un coltello;
  • apritele manualmente utilizzando un coltello tenendo la punta rivolta verso il basso per non danneggiare la polpa;
  • apritele tramite calore, sarà molto più semplice e veloce, sistemandole in un tegame e coprendole con un coperchio, una volta sul fuoco si apriranno in poco tempo, buttate quelle che restano chiuse.
Seguendo i semplici accorgimenti illustrati si può degustare questo stimato dono del mare senza incappare in brutte esperienze.

giovedì 14 maggio 2015

Leggeri, magri e in forma per l'estate mangiando il pesce!

Con l’arrivo del caldo è arrivato il momento di mettersi a dieta e correre ai ripari per affrontare al meglio la temutissima prova costume! Il pesce corre in vostro aiuto! Già perché pochi cibi sono in grado di soddisfare il palato e allo stesso tempo farvi stare leggeri aiutandovi a perdere peso, e il pesce è proprio uno di questi alimenti magici.


I giapponesi lo sanno da sempre. Infatti tra loro sono molto meno frequenti rispetto ai paesi occidentali, problemi cardiaci e legati al sovrappeso proprio grazie alle proteine e ai nutrienti contenuti nel pesce di cui abitualmente si nutrono.

Il pesce è quindi l’alimento perfetto ed ideale per rimettersi in forma e perdere peso o semplicemente per preservare la linea.

Nessun altro alimento proteico infatti permette, più del pesce, di mantenere basso l’apporto di grassi saturi a parità di calorie. Ciò implica che a differenza ad esempio della carne (al contrario molto ricca di grassi saturi) con il pesce possiamo tranquillamente aumentare le porzioni senza correre il rischio di sforare con grassi e calorie. In più i preziosi acidi grassi omega 3 contribuiscono ad abbassare il colesterolo e le quantità di trigliceridi nel sangue.

Il pesce è inoltre un alimento molto digeribile grazie alla ridotta quantità di fibre connettive, molto minori rispetto a quelle presenti nella carne.

Per trarre però tutti i benefici dal pesce è necessario consumarlo con regolarità, almeno due, tre volte alla settimana, raccomandano gli esperti.

Al vapore, alla griglia, al forno o al cartoccio sono le cotture più light, consigliate per mangiare leggero e rimetterci in forma per l’Estate.

mercoledì 13 maggio 2015

Polpette di mare...

Qualche difficoltà a far mangiare il pesce ai più piccoli? Con questa semplice ricetta il problema sarà presto risolto! Queste polpette di mare sono infatti una soluzione ottimale per preparare un secondo di pesce nutriente e gustoso che piacerà anche ai bambini. Vediamo allora cosa ci serve e come fare per prepararle.


Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 800 g di merluzzo
  • 2 fette di pane raffermo (solo la mollica)
  • Pangrattato
  • 2 uova
  • 2 cucchiai di parmigiano
  • Prezzemolo
  • Olio di extra vergine di oliva
  • Sale e pepe

Preparazione

Lessiamo il merluzzo per qualche minuto in una pentola con acqua salata. In seguito lo scoliamo, togliamo l’eventuale pelle e le lische e lo tritiamo finemente.

In seguito in una ciotola mettiamo la mollica di pane raffermo (in precedenza ammollata nell’acqua e ben strizzata), il pesce tritato, le uova, il prezzemolo, un pizzico di sale e pepe e un paio di cucchiai colmi di parmigiano. Impastiamo il tutto per bene fino ad ottenere un composto omogeneo.

Ne prendiamo una piccola quantità tra le mani e realizziamo la forma della polpetta a nostro piacimento. Le passiamo poi nel pangrattato e le friggiamo in abbondante olio extra vergine di oliva. Una volta cotte ricordiamoci di scolarle su una carta assorbente per il fritto.

Le nostre polpettine di mare sono pronte da gustare!

In alternativa possiamo anche realizzarle in formato più piccolo ed utilizzarle come stuzzichino per accompagnare l’aperitivo.

martedì 12 maggio 2015

Salmone: proprietà benefiche, nutrizionali e calorie

Cucinare il salmone significa assicurarsi delle ottime proprietà nutrizionali, con un apporto di calorie, che si rivela non affatto dannoso, nemmeno quando si segue un regime alimentare ipocalorico.

Le proprietà benefiche del salmone sono dovute principalmente al suo abbondante contenuto di omega 3 e di grassi polinsaturi. Questi svolgono delle funzioni molto importanti nel nostro organismo, perché esercitano un’azione protettiva nei confronti di varie malattie. Alcuni studi hanno dimostrato che questi grassi possono perfino contribuire alla prevenzione dei tumori. Tutto sta nell’effetto particolare che gli omega 3 esercitano sul nostro corpo, contrastando i radicali liberi e rallentando l’invecchiamento cellulare.

Il discorso vale anche per le capacità cognitive: i grassi polinsaturi del salmone permettono di ridurre il declino delle capacità mentali, inoltre hanno un potenziale effetto antidepressivo. Gli acidi grassi permettono di abbassare il livello del colesterolo nella sua quantità complessiva. Allo stesso tempo riescono ad alzare il livello del colesterolo “buono”, esercitando un’azione di protezione nei confronti del sistema cardiovascolare.

Da notare che il salmone riesce ad apportare anche grandi quantità di vitamina D, fondamentale per favorire l’assorbimento del calcio e favorire la mineralizzazione dello scheletro. In questo senso si capisce bene come questo alimento possa essere molto valido anche per combattere l’osteoporosi.

Inoltre è un ottimo alimento, ricco anche di proteine, oltre che di grassi polinsaturi, di vitamine, come la B6 e la B12, e di alcuni sali minerali, in particolare il fosforo e il selenio. La quantità di proteine presenti nel salmone ammonta a circa il 20% e per questo il pesce in questione rappresenta un piatto equilibrato, che si può consumare anche al posto della carne rossa. Con quest’ultima si ha una quantità quasi equivalente di calorie, ma il salmone si distingue per la qualità dei suoi grassi polinsaturi.

Visto quante proprietà un pesce così gustoso? Bene! Motivo in più per inserirlo nei vostri regimi alimentari, ma come tutte le cose, però, non bisogna esagerare!

lunedì 11 maggio 2015

Insonnia? Combattila mangiando pesce!

Che il pesce sia un alimento molto nutriente, poco grasso e digeribile è cosa ormai risaputa, ma uno studio norvegese ha rilevato che mangiare pesce grasso, ricco di Omega 3, aiuterebbe a combattere un disturbo diffusissimo come l’insonnia.


I ricercatori dell’Università di Bergen in Norvegia per sei mesi hanno condotto lo studio monitorando l’alimentazione e la qualità del sonno di 95 volontari: alcuni hanno assunto salmone e altri tipi di pesce grasso tre volte alla settimana, mentre gli altri sono stati nutriti con pasti a base di pollo, maiale e manzo. 


I ricercatori, quindi, hanno osservato che i consumatori di pesce avevano maggiori concentrazioni di vitamina D nel sangue, un valore che solitamente viene associato alla capacità di dormire bene. Da qui deriva la conclusione dei ricercatori: mangiare pesce con continuità permette di passare le notti tra le braccia di Morfeo e non a fissare il soffitto ascoltando l’inesorabile ticchettio delle lancette della sveglia sul comodino.

Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine, arriva anche a trovare una correlazione tra l’assunzione di pesce e la capacità di concentrazione: chi mangia pesce almeno tre volte alla settimana, infatti, si concentra meglio ed ha una migliore capacità di svolgere correttamente le normali attività giornaliere.

L’insonnia e le problematiche da esse derivanti, quindi, potrebbero essere risolte soltanto con qualche attenzione in più all’alimentazione. Seguendo le indicazioni tracciate dai medici norvegesi, quindi, è possibile ripristinare un corretto ciclo sonno-veglia grazie all’inserimento degli Omega 3 nella dieta quotidiana.

venerdì 8 maggio 2015

Tagliatelle "Mari e Monti" con gamberi e porcini.

A prima vista può sembrare un azzardo unire il fungo porcino, ingrediente tipico della cucina di montagna, con il pesce, eppure questo connubio si abbina alla perfezione creando un primo piatto davvero eccellente. Ecco cosa ci serve per preparare questa deliziosa e succulenta ricetta!

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 350 g di Tagliatelle
  • 1 spicchio d’aglio
  • 300 gr di funghi porcini freschi (oppure 100 gr di funghi porcini secchi fatti rinvenire in acqua)
  • 300 gr di gamberi freschi
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • prezzemolo
  • olio extravergine di oliva
  • peperoncino
  • sale e pepe

Preparazione

Versate qualche cucchiaio d’olio extravergine in una padella e fate rosolare l’aglio assieme ad un pizzico di peperoncino. 
A questo punto aggiungete i funghi porcini e fateli cuocere per qualche minuto. Salate e pepate.

In un’altra padella fate di nuovo un soffritto di aglio e peperoncino, mettete i gamberi e sfumate con il vino bianco. Salate e pepate.

Una volta cotta la pasta, unite i funghi e i gamberetti e amalgamate bene il tutto mescolando accuratamente. Cospargete con una spolverata di prezzemolo fresco.

Se avete ospiti a cena o a pranzo questa ricetta vi farà fare un figurone!

giovedì 7 maggio 2015

I bambini che mangiano pesce sono più attenti e vanno meglio a scuola.

Dopo la scoperta che il pesce aiuta a ridurre l’insorgenza di allergie ed intolleranze nei bambini, ecco qui un’altra ricerca che conferma ancora una volta come il pesce sia fondamentale nell’ alimentazione dei più piccoli.



Uno studio della Oxford University, diretto dai dottori Alex Richardson e Paul Montgomery e pubblicato su “PLOS One”, ha infatti evidenziato che i bambini che nella loro dieta consumano regolarmente pesce, sono più attenti a scuola e hanno voti migliori.

La ricerca è stata condotta su un campione di 493 bimbi tra i 7 e i 9 anni di età e si è osservato come i bambini con alti livelli di grassi omega-3 nel sangue, abbiamo a scuola un rendimento migliore, in particolare nelleattività di lettura e memorizzazione delle nozioni apprese.

Questa è un’ulteriore prova che conferma ancora una volta come gli omega-3, di cui il pesce è ricco, siano fondamentali per il buon funzionamento del nostro organismo, e in questo caso come importante nutriente per il cervello e per il suo potenziamento nelle capacità cognitive.

Altri studi precedenti avevano già dimostrato la correlazione tra consumo di omega-3 ed aumento delle capacità mentali, cosa che di fatto vale anche per gli adulti, ma ancora non erano stati compiuti studi sui bambini.

Di fatto questa ricerca è un’ulteriore conferma di come una cattiva alimentazione non permetta ai più piccoli di rendere al meglio nello studio, e che pertanto, è fondamentale una dieta equilibrata che apporti tutti i nutrienti necessari.

Il pesce, in questo, è un cibo con una marcia in più, che oltre a fornire energia, aiuta i nostri bimbi a vivere l’apprendimento in maniera più ricettiva e proficua.

mercoledì 6 maggio 2015

Come si puliscono le vongole?

Le vongole sono uno tra i molluschi più prelibati e che ben si prestano alla preparazione di gustosi primi piatti, in particolare i famosi spaghetti.


Quando acquistiamo le vongole è opportuno seguire degli accorgimenti specifici per lavare e far spurgare al meglio il mollusco. Il problema delle vongole, ma anche di altre tipologie di mitili come ad esempio le cozze, è infatti quello di conservare al loro interno parecchia sabbia.
E di certo l’ultima cosa che vogliamo è assaggiare i nostri meravigliosi spaghetti e ritrovarci a masticare dei fastidiosi granellini! 

Ecco allora passo dopo passo come fare per pulire nella maniera corretta le nostre vongole.
  • Cominciamo a sciacquare velocemente le nostre vongole sotto l’acqua corrente e in seguito le riponiamo su un recipiente possibilmente di colore chiaro (per vedere meglio la sabbia che si depositerà sul fondo) riempito di acqua fredda . Fate attenzione che le vongole siano completamente sommerse d’acqua.
  • Aggiungiamo all’acqua due o tre cucchiai di sale fino da cucina e lasciamo riposare le vongole per almeno un’ora e mezza.
  • Trascorso il tempo le scoliamo ed eliminiamo i residui di sabbia.
  • Riempiamo nuovamente il recipiente d’acqua fredda e questa volta aggiungiamo del sale grosso.
  • A questo punto per una mezz’ora dovremo scuotere e mescolare energicamente con le mani le nostre vongole, almeno per tre o quattro volte durante questo lasso di tempo.
  • In seguito procederemo a scolare nuovamente le vongole e le risciacqueremo sotto l’acqua corrente.
  • A questo punto le vongole dovrebbero aver spurgato completamente tutta la sabbia la loro interno. E’ chiaro che se doveste notare ulteriori residui di sabbia sarà bene ripetere l’operazione e rimettere a bagno nuovamente le vongole nell’acqua salata.
Una volta che le nostre vongole saranno pulite siamo pronti per cucinarle e preparare degli ottimi e gustosi spaghetti!

martedì 5 maggio 2015

Insalata di patate con trota affumicata...

Queste prime giornate di sole primaverile fanno venire proprio una gran voglia di estate e di passeggiate all’aria aperta, o magari di un bel pic nic! Ecco quindi che vi veniamo in soccorso con una bellissima ricetta fresca e sfiziosa, da gustare in compagnia.

Ingredienti (dosi per 4 persone):
  • 600 gr di patate rosse
  • 200 gr di filetti di trota affumicata (senza pelle)
  • 1 cipolla bianca
  • un mazzetto di prezzemolo
  • 4 Cc di aceto di vino bianco
  • sale 
  • pepe nero macinato fresco
  • qualche goccia di limone
  • 80 ml di brodo di verdure
  • 2 Cc di olio di semi di girasole

Procedimento


Spezzettate i filetti della trota affumicata. Lavate le patate, lessatele in abbondante acqua salata, quindi scolatele e sbucciatele, e tagliatele a rondelle grosse di 0,5 cm.

Tritate le foglie del prezzemolo. Tagliate la cipolla a rondelle molto fini e mettetele in una ciotola a bordi alti. Salate, aggiungete l’aceto, l’olio, il succo di limone, il prezzemolo sminuzzato, quindi mescolate il tutto e lasciate riposare per 10 minuti.

Trascorso il tempo, unitevi le patate, i pezzettini della trota affumicata, il brodo di verdure, mescolate delicatamente e fate riposare ancora per 20-30 minuti prima di servire.

lunedì 4 maggio 2015

Quali erbe aromatiche abbinare al pesce?

Le erbe aromatiche e le spezie sono una componente preziosa in cucina, rendono i piatti più saporiti e conferiscono aroma e gusto donando un tocco in più alle nostre ricette.

Queste erbe inoltre non sono solo buone ma sono anche salutari, perchè ricche di vitamine e sali minerali; esse stimolano i processi digestivi, sono antifermentative, antinfiammatorie, limitano la proliferazione dei batteri e tonificano gli organi interni.

È importante ricordare che la maggior parte di queste va utilizzata fresca, aggiunta a crudo o solo negli ultimi istanti di cottura. Gli oli essenziali contenuti in esse, infatti, si disperdono con il calore annullando le loro benefiche proprietà.

Il pesce e i frutti di mare sono forse tra gli ingredienti più facili da aromatizzare: esistono infatti alcuni accostamenti azzeccati per ciascun pesce o frutto di mare, e spesso è sufficiente adattarli alla ricetta da preparare.

Ecco alcuni suggerimenti per dare un tocco innovativo o esotico ai vostri piatti di pesce.
  • Il pesce spada si presta a essere arricchito da erbe aromatiche dal gusto intenso. Molto azzeccata la rinfrescante menta, soprattutto in fritture, zuppe e altre ricette ricche di sapore ma anche una miscela di aromi mediterranei quali aglio, origano, timo, salvia. Per un gusto più sofisticato, provate anche succo e scorza d'arancia, consigliato soprattutto per grigliate e altre ricette più delicate.
  • L'accostamento assolutamente consigliato per il salmone, sia fresco che affumicato, è l'aneto. Questa erba aromatica dal gusto leggermente speziato sia accosta anche a altri tipi di pesce, ma è con il salmone che trova il compagno perfetto, che sia in tartine, condimenti per la pasta o grigliate. Il salmone fresco inoltre si accosta a numerosi ingredienti, che gli donano di volta in volta una personalità differente: provatelo con la curcuma o con il dragoncello per rendervi conto della sua versatilità.
  • Il pesce azzurro viene tradizionalmente aromatizzato con prezzemolo, aglio, succo e scorza di limone, gli ingredienti del classico "salmoriglio", da usare anche per le marinature. Per accostamenti più innovativi, provate lo zenzero o il coriandolo, il cui aroma agrumato si sposa molto bene al gusto del pesce. Con lo sgombro in particolare potete anche provare la contrastante menta, o la fresca acetosa. Le alici o acciughe si aromatizzano anche con l'origano o altre erbe Mediterranee.
  • Per il tonno fresco sono indicate erbe dall'aroma agrumato, come il coriandolo, basilico thai o basilico limone, o fresco come la menta. Il tonno sott'olio ha un gusto meno asciutto e più delicato, e si presta a essere aromatizzato in molti modi differenti. L'erba aromatica che probabilmente si accosta meglio al tonno sott'olio è il timo ma anche basilico, basilico cannella e erba cipollina.
  • Sulle vongole ai classici accostamenti con prezzemolo o erba cipollina, è molto consigliato l'aneto,il cui aroma leggermente speziato si sposa bene con tutti i frutti di mare. Le cozze invece hanno un gusto più intenso, e sono perfette con prezzemolo e aglio ma anche pepe nero o peperoncino.
Molte altre erbe aromatiche si prestano a arricchire piatti di pesce o frutti di mare: in genere tutte quelle con componente agrumata, come coriandolo, melissa, basilico limone.